In un periodo storico in cui la chiusura di luoghi della cultura come cinema o club dove si suona musica dal vivo è purtroppo all’ordine del giorno c’è chi getta il cuore oltre l’ostacolo e decide di apre un nuovo negozio di dischi nel cuore di Firenze.
A compiere l’insano gesto sono una coppia di amici con una passione ventennale per la musica: Michele Alunni e Fabio Corcos in arte Fabio della Torre storico dj del Tenax.
E così il Logout Records in via San Gallo 67 rosso a Firenze è pronto ad aprire le sue porte a un variegato pubblico di amanti della musica con un Grand Opening, una serata inaugurale giovedì 15 dicembre alle 17 con i dj set di Bucci, Mimmy, Amo e Tomo.
“La musica per me è una malattia. – ci ha raccontato Michele Alunni – Io ho lavorato al Marquee Moon bellissimo negozio in piazza Santa Maria Maggiore davanti a quella che era la Casa della Creatività. Per anni ho lavorato nel settore, ma avevo tanta voglia e bisogno di mettermi in proprio. Con Fabio ci siamo sentiti in primavera, all’inizio avevo molti dubbi poi ho detto: facciamolo! Abbiamo trovato un fondo che ci piaceva e così siamo andati avanti e abbiamo aperto il Logout Records“.
Che tipo di vinili vendete? Siete aperti a ogni genere musicale?
Sì, siamo aperti a tutto, abbiamo unito le forze perchè Fabio è a suo agio nell’habitat dell’elettronica, io sono più punk e metallaro. Qui davanti a me c’è la colonna sonora di Tekken 3, la ristampa di Fear Factory, un disco di calipso, Pietro Umiliani, Sun Ra, new wave tedesca, un po’ di tutto insomma.
Il vostro cliente ideale?
Onnivoro e un po’ matto. In negozio abbiamo deciso di mettere anche uno scambio di pedalini, sintetizzatori e rum machine di seconda mano che spero prenda piede. Faremo anche molti eventi: show case, presentazioni in store, mini-live.
Il vinile ha conosciuto negli ultimi dieci anni un’esplosione, sembra però che ora questo mercato sia in lieve contrazione, c’è chi è tornato anche ai cd, tu che ne pensi?
Da negoziante lo vedo e lo vedo anche su di me, io per primo da compratore di dischi ai mercatini mi rendo conto che adesso costano molto di più. I dischi black metal degli anni ’90 costano anche 30-40 euro che è tantissimo e questo è un segnale. Il mercato si sta ridimensionando, anche se nel giro della dance continua a rimanere florido. Dicamo che il cliente occasionale diminuirà, il collezionista rimarrà.
Natale è alle porte: voi avete qualcosa di particolare da segnalare per fare un regalo?
Abbiamo i puzzle delle cover dei dischi metal, siamo diventati punto vendita dell’etichetta Woodworm e siamo in attesa di uno stock di vinili usati.