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“Firenze città d’acque”, film su torrenti e fiumi che solcano il territorio fiorentino

Il documentario, sostenuto da Toscana Film Commission, firmato da Massimo Becattini, Sandro Nardoni e Luciano Nocentini, porta alla luce una vera e propria Firenze nascosta

“Firenze città d’acque”

Anche una città d’arte come Firenze, amata e conosciuta in tutto il mondo, per le opere d’arte che conserva nei musei e per lo spettacolo a cielo aperto dato dalla bellezza di piazze, strade e palazzi, può rivelare un lato sconosciuto. Un reticolo sottorraneo, solcato dai corsi d’acqua minori, che entrano nel suo ventre, riemergono, formando anse e invasi, in un flusso continuo dettato dai ritmi della natura. Un percorso tutto da conoscere e riscoprire, punteggiato da canali, cascate, fontane, pievi, castelli e conventi.

E’ proprio questo il lato nascosto del capoluogo toscano e del suo territorio, svelato dal documentario Firenze città d’acque, di Massimo Becattini, Sandro Nardoni e Luciano Nocentini, che sarà presentato in anteprima assoluta martedì 22 novembre, al cinema La Compagnia di Firenze (ore 19,00, via Cavour 50/r. Il film sarà in replica giovedì 24 novembre, alle ore 20.30). Saranno presenti in sala all’anteprima, insieme ai registi, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il presidente di Publiacqua, Lorenzo Pera, il presidente del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno, Marco Bottino, introdotti dalla capo-redattrice della Tgr Toscana, la giornalista Cristina Di Domenico.

“Nell’ambito dei media, l’immagine di Firenze è una delle più ricorrenti, ma spesso anche più banalizzata e stereotipata – affermano i registi -. Il film vuol dare della città un’immagine totalmente originale, superando una visione solo storico-artistica, legandola piuttosto ai miti, alle storie, ai personaggi che “corrono” lungo i fiumi minori che l’attraversano. L’elemento acqua, mito fondante per ogni civiltà, è in grado di attrarre un interesse meno superficiale e convenzionale e il film lo illustra attraversando temi di carattere storico, naturalistico, antropologico e artistico, cercando di far vivere un’esperienza visiva che trasporti lo spettatore in un “altrove” a lui ignoto, pur partendo da luoghi – solo in apparenza – familiari”.

 Il film, sostenuto da Toscana Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, è stato girato tra il 2021 e il 2022, nei territori dei comuni di Firenze, Fiesole e Sesto Fiorentino. Tra le location fiorentine interessate dal documentario, da segnalare Palazzo Vecchio e le fontane del centro storico, le vasche del Giardino di Boboli, la Fontana delle Rampe del Poggi e il Parco fluviale del Mugnone, la Torre della Zecca, la Porta di San Niccolò, la Chiesa Ortodossa Russa, Villa medicea di Careggi, Villa il Palmerino e Villa Demidoff.

Le riprese fuori dal comune di Firenze hanno invece riguardato la Pieve di Sant’Andrea a Cercina, nel territorio di Sesto Fiorentino e le Gualchiere di Remole a Bagno a Ripoli, antico opificio medievale risalente al 1300, il Convento della Maddalena, la Chiesa di San Domenico, la Badia, nel Comune di Fiesole. E ancora, il Castello medievale di Vincigliata, la Villa di Maiano con il Parco Romantico della Regina, Villa I Tatti, Villa Bellagio e Villa Schifanoia.

 

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