Al concorso internazionale del Festival dei Popoli 63 vince un documentario sul tema dello smaltimento dei rifiuti
Il film Matter Out of Place del regista austriaco Nikolaus Geyrhalter, opera che indaga sull’attuale tema dello smaltimento dei rifiuti in alcune aree remote del mondo – dall’Asia all’Europa passando per il deserto del Nevada fino alle Maldive – che racconta storie emergenze ambientali, povertà e disuguaglianze, ad aggiudicarsi il Premio Miglior Lungometraggio del Concorso Internazionale al 63° Festival dei Popoli. Al film va un premio in denaro (8.000 euro) assegnato dalla giuria internazionale composta da Jordan Cronk, Heidi Fleisher e Paolo Moretti, con la seguente motivazione: “Il film trascende il tema drammaticamente contemporaneo dei rifiuti prodotti dagli esseri umani con un approccio magistrale ed eminentemente cinematografico. Per il suo senso poetico, per il suo sguardo preciso sulla relazione insostenibile tra gli umani e la natura e per aver catturato scene e luoghi tanto reali quanto difficili da immaginare”.
“Il film vincitore è emblematico del filo rosso che attraversa il programma di quest’anno – ha aggiunto il direttore artistico del Festival dei Popoli, Alessandro Stellino – quello dedicato ai temi ambientali con cui abbiamo inaugurato il festival e che attraverso i vari film inclusi nella sezione Habitat ci dice di quanto esso, in tutte le sue varie ramificazioni, sia al centro dell’interesse dei documentaristi e delle documentariste di tutto il mondo. In particolare l’opera premiata è un lucidissimo esempio di come il cinema possa declinare in senso artistico, veicolandola per un pubblico molto ampio, una questione che riguarda l’umanità intera e che ci chiama tutte e tutti in causa”.
Tra gli ospiti più attesi al festival internazionale dedicato al cinema del reale, i maestri belgi Luc e Jean-Pierre Dardenne
La 63 edizione del festival internazionale del film documentario è iniziata il 5 novembre al cinema La Compagnia di Firenze, ed è terminata domenica 13, proponendo al pubblico oltre 100 documentari: una selezione dei migliori film del cinema del reale, all’interno della quale il tema ambientale e l’emergenza climatica sono stati tra gli asset principali. Tra gli ospiti più importanti del festival, i registi e sceneggiatori belgi, Jean-Pierre e Luc Dardenne, che hanno presentato in anteprima il loro ultimo film, Tori e Lokita, vincitore del Premio Speciale al Festival di Cannes 2022, e tenuto una masterclass a La Compagnia, aperta al pubblico.
Il documentario “Gorgona”, racconto dell’ultima colonia penale agricola in Europa, vince il concorso italiano
Nel corso della cerimonia di premiazione, tenutasi sabato 12 novembre al cinema La Compagnia, sono stati assegnati anche i premi delle altre sezioni. Il Premio per il Miglior Mediometraggio (4.000 euro) è stato assegnato a It Is Night in America, di Ana Vaz (Italia, Brasile, Francia, 2022) con la seguente motivazione: “Attraverso potenti immagini evocative, il film opera una critica formale, audace e sottilmente provocatoria, del nostro rapporto con la natura e con le sue creature”. Il Premio per il Miglior Cortometraggio (2.500 euro) è invece stato attribuito a Subtotals, di Mohammadreza Farzad (Iran, 2022), “Per il suo uso concettualmente sorprendente ed emotivamente avvincente della forma del cortometraggio, un film che rivela in modo giocoso e sottile la grandezza e la bellezza nascoste nella vita di tutti i giorni”. La giuria del concorso internazionale ha poi assegnato una menzione speciale a The Eclipse, di Natasa Urban (Norvegia, 2022).
Il premio al Miglior Documentario Italiano (3.000 euro), attribuito dalla giuria composta dalla produttrice Nadia Trevisan, dal regista Duccio Chiarini e dalla curatrice e ricercatrice Giulia Simi è andato al film Gorgona, realizzato dal regista italo-australiano Antonio Tibaldi, opera sostenuta da Toscana Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il cinema, con la seguente motivazione: “per l’umanità profonda con cui restituisce gesti e luoghi di un’isola e della sua comunità, impegnata in un processo di rieducazione e trasformazione in accordo col tempo lento della natura e le forme delle relazioni tra esseri umani e mondo animale. Uno sguardo di prossimità che rinuncia al giudizio ponendosi in ascolto e sollevando domande su temi radicali come l’errore, la colpa, le responsabilità individuali e sociali e sulla possibilità di cucire i margini delle ferite.”
I premi e le menzioni speciali del Festival dei Popoli 63
La giuria del concorso italiano ha inoltre assegnato una menzione speciale a Stonebreakers, di Valerio Ciriaci “per la lucidità con cui affronta il tema della memoria e del monumento come traccia del potere, dando spazio a una pluralità di voci e riconoscendo la centralità della storia e del suo costante dialogo con le soggettività per la costruzione di un presente democratico e aperto al cambiamento.”
Tra gli altri riconoscimenti, la Targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico è stata assegnata dalla giuria internazionale a How to Save a Dead Friend di Marusya Syroechkovskaya, in quanto “la giuria è rimasta colpita da un film che cattura l’essenza della cultura giovanile russa contemporanea. Per la sua rappresentazione cruda e intima di una generazione cresciuta in un’era di totalitarismo e per il suo approccio narrativo coraggioso e personale”. Il Premio distribuzione CG Entertainment è andato a Go, Friend, Go dei registi Gabriele Lichelli, Francesco Lorusso, Andrea Settembrini (il premio è assegnato dalla casa di distribuzione CG Entertainment e offre al vincitore l’opportunità di essere pubblicato nella collana home video “POPOLI Doc – La collana del Festival dei Popoli” distribuita sul territorio nazionale, dalla giuria composta da Elisa Baldini, Jacopo Sgroi e Lorenzo Ferrari Ardicini). CG Entertainment metterà inoltre a disposizione del film europeo vincitore della sezione Habitat, la possibilità di essere distribuito on demand sulla piattaforma cgtv.it: il film selezionato è Into the Weeds, di Jennifer Baichwal.
Il Premio distribuzione in sala “Imperdibili”, assegnato dallo staff del cinema La Compagnia, quest’anno è andato a due film, vincitori a pari merito: Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna della Sala e Stonebreakers di Valerio Ciriaci: “le due storie dei registi italiani si parlano, non solo perché hanno saputo raccontare entrambi l’America nelle sue complessità, ma soprattutto perché hanno mostrato come le battaglie di ogni giorno, di ognuno di noi, possano trovare risposte per il futuro solo partendo dal sentimento comune, dall’essere parte di una collettività, di una comunità. Per sentirsi più vicini e simili, nonostante la distanza e le difficoltà attraverso cui stiamo passando” . Il film di Ciriaci si aggiudica anche il premio MyMovies dalla parte del Pubblico, per il Concorso Italiano, insieme al documentario Adria, di Alessandro Garbuio, che si aggiudica il riconoscimento per il Concorso Internazionale.
Il Premio “Diritti Umani” – Amnesty International Italia è andato a Angel of Sinjar di Hanna Polak (Polonia, Germania, 2022); il Premio distribuzione in sala “Il cinemino” assegnato dal team de Il Cinemino è andato a Last Stop Before Chocolate Mountain, di Susanna Della Sala, che si aggiudica anche il premio AMC, dall’Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo a un documentario del Concorso Italiano; una menzione speciale da parte di AMC è andata al film Ardenza: “per la sua vocazione visionaria e sperimentale che è stata ben interpretata dalla costruzione di montaggio. Il film utilizza disegni e inquadrature come segni pittorici e la montatrice ha composto il film rispettando e valorizzando questa specificità.”
Il Premio Popoli for Kids and Teen è stato assegnato a Shadow Game, di Eefje Blankevoort e Els van Driel, con la seguente motivazione: “spesso sentiamo le notizie di questi giovani ragazzi della nostra età che devono affrontare viaggi molto difficili e pericolosi per arrivare in Europa, ma quasi mai ci rendiamo conto di cosa voglia dire veramente affrontare un’esperienza del genere. Per averci fatto vedere la realtà senza filtri e per averci fatto sentire da vicino la sofferenza ingiusta e le emozioni di queste persone giovanissime”.