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Domenica lancette indietro per l’ora solare: torna l’appello per abolirla

Tra il 29 e il 30 ottobre si dormirà un’ora in più, ma si perderà un’ora di luce. Anche quest’anno, complice la crisi energetica, ci si interroga sull’opportunità di abolire questa misura

ora solare

Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 torna l‘ora solare, tutti gli italiani dovranno spostare le lancette dell’orologio indietro di 60 minuti, dalle 3:00 alle 2:00.

In un momento storico in cui tutta Europa sta vivendo una crisi energetica, con il rincaro delle bollette di luce e gas, torna l’appello per eliminare l’ora solare e abolire il sistema di alternanza.

Nel 2018 il Parlamento europeo aveva votato con l’84% dei voti favorevoli all’abolizione. La decisione finale è stata però rimandata ai singoli stati dell’Unione Europea e al momento nessuno ha preso una decisione definitiva.

L’appello di Sima

Nei giorni scorsi è stato pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe l’appello al Governo lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit che chiede una temporanea sospensione del passaggio all’ora solare almeno fino al 30 novembre.

Secondo Sima l’abolizione consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare al giorno e determinerebbe in Italia risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio.

Inoltre, ci sarebbe un taglio delle emissioni per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno.

Un provvedimento analogo a quello sperimentato negli USA nel 2007, quando l’ora legale fu prorogata per 4 settimane, consentendo un documentato risparmio energetico.

“La proroga dell’ora legale, almeno in via transitoria per 30 giorni, sarebbe un provvedimento di semplice attuazione che garantirebbe risultati certi e misurabili, nel contesto del caro-bollette e dei comportamenti anti-spreco richiesti ai cittadini col decreto appena approvato dal Mite, lasciando al prossimo esecutivo il compito di verificarne anche in sede europea l’opportunità del mantenimento permanente”, ha dichiarato Alessandro Miani, Presidente Sima.

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