Il monumento più antico di Firenze torna a chiudere le sue porte al pubblico fino al prossimo 18 dicembre 2022.
Dopo il restauro delle otto pareti interne il Battistero di Firenze realizzerà uno speciale cantiere che permetterà il restauro dei circa 1.200 metri quadrati di mosaici della cupola.
Si tratta di un cantiere, il cui costo è interamente sostenuto dall’Opera di Santa Maria del Fiore, e in futuro permetterà anche ai visitatori di vedere da vicino uno spettacolo unico al mondo.
I mosaici della cupola del Battistero furono iniziati, secondo la data iscritta nella scarsella, nel 1225. Con ogni probabilità furono realizzati ricorrendo a mosaicisti venuti da fuori e a fornaci già attive altrove, specializzate nella preparazione dei vetri policromi per le tessere musive.
Ben presto i pittori e gli artefici fiorentini seppero conquistare piena autonomia, e a fine secolo gli oltre mille metri quadrati della cupola si erano ammantati della scintillante veste musiva, che ai lati della grandiosa scena del Giudizio finale narra su quattro registri le Storie della Genesi, di Giuseppe ebreo, di Cristo e del Battista.
Più generazioni di artisti, fra i quali Cimabue stesso, si succedettero sui ponteggi per creare una spettacolare antologia dell’arte, pittorica e musiva insieme, del Duecento fiorentino, della quale fa parte anche la volta della scarsella, i cui mosaici furono realizzati mentre ancora si lavorava a quelli della cupola.