Lunedì 3 ottobre arriva al Tuscany Hall di Firenze l’attesissima tappa toscana del tour di Fabri Fibra, a pochi mesi dall’uscita dell’ultimo album “Caos”, disco certificato Platino che è stato stabile per 10 settimane consecutive nella Top10 della classifica italiana.
Fabri Fibra e il fidato dj Double S ripercorreranno i successi che hanno segnato i 20 anni di carriera del rapper italiano a partire da “Dalla A alla Z” e “Applausi per Fibra” passando per “Pamplona” e “Tranne te” fino ad arrivare a “Propaganda” con Colapesce Dimartino (per settimane ai primi posti della classifica Earone e già certificato Platino) e il nuovo singolo “Stelle” con la collaborazione di Maurizio Carucci.
Fibra lo aveva dichiarato fin dall’inizio che questo tour sarebbe stato un vero e proprio show Rap (“per me un concerto rap è quello dove sul palco ci sono solo due elementi: il DJ e un microfono”) e il suo pubblico ha non solo apprezzato ma completamente condiviso con lui lo spettacolo, partecipando senza mai fermarsi, città dopo città, sera dopo sera, ad una vera e propria liturgia di quasi due ore dove il rapper cerimoniere snocciola canzone dopo canzone i successi della sua ventennale carriera.
L’ultimo album di Fabri Fibra “Caos” è stato pubblicato lo scorso marzo e ha ottenuto ottimi riscontri di pubblico e critica debuttando fin da subito in vetta alla classifica ufficiali album e vinili oltre ad essere stato il terzo miglior debutto a livello mondiale su Spotify (tutte le tracce del disco si sono posizionate nelle prime 25 posizioni della Top50 di Spotify Italia) ed essersi piazzato in vetta anche alla classifica degli album più ascoltati su Amazon Music.
“Caos” è il decimo lavoro di studio di FIBRA che arriva a 20 anni dalla pubblicazione del suo primo album “Turbe Giovanili” e 5 anni dall’ultimo disco “Fenomeno” e conferma il rapper (che ha venduto oltre 1 milione di copie) come uno dei pilastri del rap del nostro paese.
L’ultimo album è frutto di 3 anni di isolamento durante la pandemia, una sorta di ritiro interrotto solo dall’ascolto di centinaia di beat, basi su basi alla ricerca di quella scintilla capace di dare il là ad una idea, un testo che nel giro di poco tempo arriva alla sua forma definitiva.
“Caos” (l’immagine della copertina, scattata sulla spiaggia di Grado, richiama un raro momento di pace raccontato in un film drammatico che si intitola “Galveston”) è un modo per mettere ordine dove c’è disordine. “Dopo anni di assenza dalle scene, avevo bisogno di tornare per mettere fine a quel caos interiore” racconta Fibra parlando della title track già certificata platino.
17 canzoni che si sono ritrovate a parlare l’una con l’altra, episodi di una serie i cui temi centrali vanno dal successo e i suoi risvolti (“Amici o Nemici”), al ritorno nel rap game (“Goodfellas”, “Sulla Giostra”, “Demo nello stereo”) dalla fotografia dell’elettore disilluso (“Propaganda”) alla critica verso una società sempre più consumista (“El Diablo”), passando attraverso capitoli come “Cocaine” (“butto un po’ di politicamente scorretto nel rap game per vedere che effetto fa e non potevano che esserci due veri pistoleri del rap italiano a chiudere il pezzo”) e “Noia” (su un tappeto sonoro costruito su un sample di Miles Davis Fibra racconta “la noia che ti assale quando sei vittima della routine, anche quando dorata” chiudendo il brano con una perla di saggezza di Charles Bukowski), “Brutto Figlio Di” (“una critica alla società attuale”) e “Stelle” (“ripensare a quelle estati sul lungomare tra discoteche e palme”), “Pronto al Peggio” e “Fumo erba” (“volevo scrivere un pezzo che criticasse gli effetti negativi della marijuana dopo un uso prolungato”), “Nessuno” (“una storia di stalking narrata in prima persona”) e “Liberi” (“una canzone che parla dell’importanza di affrontare certi “momenti no” senza sentirsi dei perdenti”).
L’album si apre con la voce di Gino Paoli che canta “Il cielo in una stanza” e si chiude con un “outro” che tracciano il punto della situazione raccontando in pochi versi tutta la discografia di Fibra fino ad oggi e poi chiudono il disco ringraziando tutti quelli che hanno collaborato alla sua nascita, raccogliendo come in un puzzle, Guè e Salmo, Marracash, Colapesce e Dimartino, Francesca Michielin, Rose Villain, Ketama126, Neffa, Lazza, Madame e Maurizio Carucci degli Ex-Otago, artisti chiamati da Fibra a collaborare a questo decimo disco della sua carriera.