Una nuova mostra rende omaggio al grande pittore Masaccio nella città che gli diede i natali, San Giovanni Valdarno (che allora si chiamava Castel San Giovanni), in dialogo con un altro protagonista del Rinascimento, Beato Angelico.
Fino al 15 gennaio 2023 si terrà l’esposizione “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura” allestita in due sedi: al Museo delle Terre Nuove e al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie.
La mostra, promossa dal Comune di San Giovanni Valdarno, a cura di Michela Martini, Daniela Parenti, Carl Brandon Strehlke e Valentina Zucchi, presenta una selezione di opere che permettono di approfondire le novità che Masaccio e Angelico hanno offerto alla storia dell’arte, ponendole in relazione con altri artisti a loro prossimi e valorizzandone il legame con la città e con il territorio.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha dichiarato: “”In questo 2022 è rifiorito l’interesse per il primo Rinascimento toscano, glorificato e studiato in tante iniziative, tra le quali il progetto Terre degli Uffizi. Sotto questa egida si apre la mostra di San Giovanni Valdarno, dal titolo ‘Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura’. Il filo conduttore è il rapporto con il territorio e in particolare la comunità locale, che ha dato i natali a Masaccio. Il percorso dell’esposizione offre una selezione di opere di primo Quattrocento, legate al territorio valdarnese per la destinazione (Annunciazione del Beato Angelico, predella di Andrea di Giusto) o la provenienza degli autori (Masaccio, Mariotto di Cristofano, lo Scheggia, forse Masolino), ricostruendo un ideale panorama dell’arte fiorentina agli albori del Rinascimento. Dagli Uffizi arrivano capolavori assoluti: su tutti, si ricorda la commovente Madonna del solletico di Masaccio”
Al Museo delle Terre Nuove è esposta una selezione di opere centrate sulla figura di Masaccio, legati all’iconografia della Madonna col Bambino. Sono due capolavori provenienti dalle Gallerie degli Uffizi: la cosiddetta Madonna Casini, una piccola tavola dipinta da Masaccio per l’ecclesiastico senese Antonio Casini che raffigura Maria con il piccolo in fasce al quale teneramente fa il solletico, e la Madonna dell’Umiltà di Masolino, che mostra Maria intenta ad allattare il piccolo Gesù, in base all’iconografia della Madonna del latte.
A confronto troviamo l’opera del fratello di Masaccio, Giovanni di ser Giovanni, detto Lo Scheggia, oltre alla Madonna con Bambino della Bottega di Lorenzo Ghiberti. A queste opere si accompagna un approfondimento sulle figure di Mariotto di Cristofano, cognato di Masaccio, e di Andrea di Giusto Manzini, suo collaboratore e al contempo sensibile al gusto dell’Angelico.
All’Angelico è dedicata la sezione espositiva presso il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, dove trovano posto meravigliose opere dell’artista, di proprietà pubblica e privata, con un’attenzione speciale al tema dell’Annunciazione.
Qui troviamo l’Annunciazione del Beato Angelico, capolavoro del museo, messa a confronto con il Tabernacolo di San Marco, un reliquiario proveniente da Santa Maria Novella e commissionato al pittore dal domenicano e sacrista Giovanni Masi, in prestito dal Museo di San Marco di Firenze. Del tutto umano l’incrocio di sguardi tra il messo divino e Maria, colta nel momento più terreno di accogliere nel suo grembo l’annuncio dell’angelo, proteggendolo maternamente con le sue mani.
Del frate pittore è anche il disegno preparatore proveniente dal Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi che mostra San Girolamo penitente, vestito da eremita, mentre batte il petto nudo con una pietra e rivolge lo sguardo commosso probabilmente verso il Crocifisso, non raffigurato. Il Santo era molto amato dall’Angelico, che ne apprezzava l’autenticità di vita e fede, la grande cultura classica, la passione filologica e l’ascetismo.