Suona la campanella in Toscana per oltre 450mila bambini e ragazzi e gli auguri delle istituzioni sono tutti per un buon nuovo anno scolastico. Quest’anno la novità principale riguarda gli istituti, nuovi o rinnnovati, ma sempre in un’ottica di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Già nei giorni scorsi sono stati inaugurate strutture interessate da importanti interventi, spesso alla presenza del presidente della Regione Toscana, come quella del 15 settembre a Bagno a Ripoli, nel fiorentino: la scuola “Anna Maria Enriques Agnoletti”, realizzata secondo i criteri della bioedilizia più all’avanguardia.
Una svolta green per le scuole, che segue un progetto regionale più ampio. Non a caso, come ha ricordato il presidente, la Toscana è la regione in Italia che oggi ha più autosufficienza energetica, più del 50%: il 34% dalla geotermia e più del 10% di energia idroelettrica e poi le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici, senza dimenticare i nuovi impianti nel Mugello e sull’Amiata.
La scuola in legno di Bagno a Ripoli
Il nuovo istituto comprensico è tutto in legno, autosufficiente sotto il profilo elettrico grazie ai pannelli fotovoltaici sul tetto. Oltre 5mila metri quadrati di giardino, con cisterna per recuperare le acque piovane, ideale per le lezioni all’aperto. Otto nuove classi, con sistemi per il controllo del bioclima e nuovi schermi interattivi di ultima generazione al posto delle lim, poi laboratori e una grande agorà centrale per una didattica sempre più inclusiva.
La scuola, realizzata con finanziamento del Comune di oltre 3,6 milioni di euro, rappresenta ad oggi il maggiore investimento in edilizia scolastica sul territorio degli ultimi 20 anni. La struttura presenta un impianto fotovoltaico sulla copertura da 30 Kw/h che ne garantisce l’autosufficienza sotto il profilo dei consumi elettrici. Sul retro del nuovo edificio, il Comune ha previsto anche la realizzazione della nuova palestra, progetto candidato all’ottenimento delle risorse del Pnrr. Qui è stata inoltre realizzata una duna antirumore. Sul retro, inoltre, saranno a breve allestiti anche un orto e un percorso didattico nel verde.
Una attenzione anche al progetto “Scuola senza zaini”, uno spazio per lasciare le proprie cose per ogni alunno, tavoli per lavorare in gruppo al posto dei banchini tradizionali d un piccolo tavolo posizionato di lato al posto della cattedra, panchine e pouf in ogni classe per uno spazio più accogliente.
Una scuola più sicura a Pontedera
A Pontedera, in provincia di Pisa, il nuovo Polo scolastico Dino Carlesi rappresenta una grande operazione di investimento sulle giovani generazioni che mette alle spalle una complicata situazione di emergenza e apre una fase di speranza per il futuro della città e della sua comunità. Lo hanno detto il presidente della Regione e l’assessora regionale all’istruzione in occasione dell’inaugurazione del 14 settembre.
Il nuovo complesso dà soluzione alle problematiche di edilizia scolastica, a causa di vulnerabilità sismica, che hanno interessato la sede principale dell’Istituto Comprensivo Curtatone e Montanara, dando sistemazione a 8 classi primarie e 15 della scuola secondaria di primo grado. La Regione ha sostenuto il Comune con 3 milioni e mezzo di euro di risorse regionali, di cui prima, nel 2020, mezzo milione per offrire sistemazione temporanea ai plessi destinati alla scuola dell’infanzia e successivamente, nel 2021, 3 milioni per consentire all’amministrazione di acquistare il nuovo complesso scolastico che oggi viene inaugurato.
La nuova struttura, che si trova alle porte di Pontedera, si sviluppa su due piani ed è dotata di aule tematiche, laboratori, uffici, ambienti in comune, un auditorium e una palestra.
Luce e colori per la scuola di San Giovanni Valdarno
È più grande, colorata e luminosa la scuola “Doccio” di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, che accoglierà i bambini della primaria e della scuola dell’infanzia inaugurata il 14 settembre dall’assessora regionale all’Istruzione. I lavori hanno portato alla demolizione di una porzione laterale risalente agli anni ‘70, e divenuto inagibile, del fabbricato scolastico e alla successiva ricostruzione che ha portato all’ampliamento dell’immobile. Dal costo complessivo di 611 mila euro, sono stati realizzati anche grazie al contributo di oltre 278 mila euro di risorse regionali.
Ora la scuola “Doccio” ha anche una mensa da 75 posti, uno spazio per le attività motorie comune alla scuola dell’infanzia e alla scuola materna e un nuovo ingresso per la scuola dell’infanzia.