Torna a casa una straordinaria scultura in terracotta policroma raffigurante l’Angelo Annunciante, che gli studiosi attribuiscono a un giovane Leonardo Da Vinci.
Dopo un lungo restauro realizzato dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze l’opera è stata riposizionata in una teca all’interno della Chiesa di San Gennaro a Capannori in provincia di Lucca.
L’Angelo Annunciante alto 131 cm e raffigurante l’Arcangelo Gabriele è la più grande fra le sculture attribuite al genio del Rinascimento.
Eseguita alla fine del Quattrocento e collocata nella Pieve di San Gennaro a Capannori, l’opera subì un grave danno nel 1773 quando, secondo alcuni documenti, cadde in frantumi dopo essere stata colpita da una scala.
Il restauro, durato meno di un anno, è stato effettuato dal settore dei Materiali Ceramici, Plastici e Vitrei dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, sotto la direzione di Laura Speranza.
Il critico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti è stato il primo a sostenere che l’opera fosse stata realizzata dalla Bottega del Verrocchio di cui fu allievo anche Leonardo e da qui ne è discesa la possibile attribuzione al genio di Vinci.
Tra i vari illustri storici dell’arte che hanno sostenuto questa tesi c’è anche quella Carlo Pedretti, massimo studioso di Leonardo, che nel 1999 l’attribuisce appunto a un giovane Leonardo.
L’ipotesi: si tratta del volto di Leonardo Da Vinci?
Ilaria Boncompagni delle Soprintendenza di Lucca, sta portando avanti approfondite ricerche che sembrano supportare la tesi che potrebbe perfino trattarsi di un ritratto di Leonardo o di un autoritratto. L’affascinante ipotesi è tuttora oggetto di un confronto tra il volto dell’angelo e quello di ritratti di Leonardo da giovane.
Ilaria Boncompagni è autrice di uno studio che prende le mosse dalla comparazione dell’Angelo proveniente dalla Pieve di San Gennaro a Capannori col David di Andrea del Verrocchio, che secondo molti studiosi avrebbe i lineamenti di un giovane Leonardo.
“Dal raffronto”, spiega la ricercatrice, “traspare la netta somiglianza fra il volto dell’Angelo e quello del David, considerando la forma del viso, la resa della capigliatura, la linea delle sopracciglia. Inoltre troviamo il medesimo strabismo che disarmonizza entrambe le opere: un difetto oculare presente in ritratti e autoritratti leonardeschi come il celebre Uomo Vitruviano”.
L’Opificio ha anche realizzato una copia fedele dell’angelo in terracotta, attraverso la scansione in 3D dell’opera e con l’analisi e il recupero dei pigmenti originari e l’utilizzo della stessa tecnica pittorica, ottenendo una scultura che replica l’opera come se fosse appena uscita dalle mani dell’artista che la produsse.
Uno speciale filmato illustra il percorso di ritorno dell’angelo da Vinci attraverso la Valdinievole fino alla Pieve romanica di San Gennaro.
Angelo Annunciante custodito nella Pieve di San Gennaro in Lucchesia