Si stima che gli italiani anziani con varie forme di demenza siano ormai 1,3 milioni, quasi il 10% circa dei 14 milioni di ultrasessantacinquenni.
In Toscana, con una popolazione tra le più longeve (950mila anziani) vi sono oltre 85mila soggetti affetti da demenza, pari all’8%. Solo a Firenze i casi sono 20mila.
Per sconfiggere la paura e la solitudine che spesso vivono i malati e chi di loro si prende cura arriva a Firenze l’ “Alzheimer Fest” un festival itinerante promosso dall’omonima associazione di volontariato che è nata nel 2017 a Firenze e che nel 2021 ha ottenuto un riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica.
“Rinascimenti: l’arte della cura” è il titolo scelto per l’edizione fiorentina che sarà un’occasione di incontro e di festa nel segno della cultura e dell’arte.
La sesta edizione si terrà in piazza della Santissima Annunziata e negli spazi dell’Istituto degli Innocenti, portando con sé ben 150 eventi distribuiti in tre giorni, dal 9 all’11 settembre.
Tra i partecipanti molti protagonisti del panorama artistico e culturale toscano e italiano: Paolo Hendel, Daniela Morozzi, David Riondino, Virgilio Sieni, la Scuola di Musica di Fiesole, le Musiquorum, Clet Abraham, Franco Cardini, TerraProject.
Per l’assessora regionale alle politiche sociali questa manifestazione è un modo originale e creativo di mettere al centro della ribalta un tema complesso che riguarda non solo i malati ma anche le loro famiglie. Con questa chiave di lettura artistica e culturale, ha evidenziato, si permette alla parola Alzheimer e demenza di trovare spazi sociali, di condivisione e comunione. In una regione come la Toscana, ha concluso, dove la percentuale di anziani è molto alta , l’Alzheimer è una vera e propria malattia sociale rispetto alla quale è necessario lavorare per migliorare la qualità della vita delle persone e per valorizzare e sostenere chi le assiste coinvolgendole nel processo di cura e garantendo un sistema di servizi globale, unitario, integrato e radicato nel territorio.
Michele Farina il presidente di Aima Firenze (Associazione italiana Malattia di Alzheimer) ha spiegato la filosofia del festival. “Il menù – ha detto – è presto detto: salute e cultura, l’arte del vivere insieme. i protagonisti saranno sani e meno sani, familiari e operatori, musei e istituzioni, medici e clown. E tantissime realtà del tessuto sociale, dei servizi, del panorama culturale non solo della Toscana. Ci troveremo tutti Insieme per scoprire l’altra faccia dell’Alzheimer: perché non è vero che contro la demenza non ci sia niente da fare. Se la comunità è amica, consapevole e solidale, se i servizi funzionano a dovere, allora l’Alzheimer non cancella la vita. Non basta un approccio sanitario: l’arte aiuta la cura, e l’arte della cura scaccia la solitudine, promuove la prevenzione. Ci può essere benessere nella malattia, nelle difficoltà. Vale per ogni età dell’innocenza, per giovani e vecchi, per ogni fascia di fragilità”.