Oltre un miliardo di euro, per la precisione 1.083,6 milioni, in sette anni. Sono i fondi che arrivano dall’Europa attraverso il Fondo sociale per il periodo che va dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre 2027. La Commissione europea ha infatti approvato il piano della Regione Toscana per l’obiettivo “Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita”.
Un programma che ha tra le sue priorità operative giovani e occupazione, come precisa soddisfatto il presidente della Regione. Gli investimenti che arrivano dal “Pr Toscana Fse” saranno mirati dunque su tirocini, Its, istruzione e formazione tecnica, servizio civile, istruzione e formazione professionale e sistema di incentivi all’assunzione. E ancora, si investirà sul contrasto alla dispersione scolastica e sull’integrazione tra sistema universitario, ricerca e sistema produttivo.
Un posto di rilievo, spiega ancora il presidente, spetta all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà: si investirà per l’accesso di tutti a servizi sociali e di cura e al mercato del lavoro. Una specifica misura sarà per il sostegno a domanda e offerta di servizi educativi della prima infanzia, attraverso l’abbattimento di rette e sostegno all’erogazione del servizio sulla base di standard qualitativi.
L’Europa finanzierà al 40 per cento gli interventi e il restante 60 per cento saranno cofinanziati con risorse nazionali e regionali.
L’agenda della Toscana: ecco gli obiettivi del piano regionale
La fetta più importante dei finanziamenti del Fse, 419,4 milioni, è destinata all’inclusione sociale:
- 179,4 per incentivare l’inclusione attiva, promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva. Migliorare l’occupabilità, in particolare dei gruppi svantaggiati;
- 240 milioni per poter accedere a servizi di qualità e a prezzi accessibili, compresi gli alloggi e l’assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario; per modernizzare i sistemi di protezione sociale, con particolare attenzione ai minori e ai gruppi svantaggiati; migliorare l’accessibilità l’efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e dei servizi di assistenza di lunga durata, anche per le persone con disabilità.
In primo piano anche la necessità di migliorare l’accesso all’occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, qui sono destinati 207,6 milioni così suddivisi:
- 141,7 milioni per migliorare l’accesso all’occupazione e le misure per chi cerca lavoro, in particolare i giovani, soprattutto attraverso l’attuazione della garanzia per i giovani, i disoccupati di lungo periodo e i gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro, nonché delle persone inattive;
- 36 milioni per la partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, anche attraverso l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia e alle persone non autosufficienti;
- 29,9 milioni per promuovere l’adattamento di lavoratori e imprese ai cambiamenti e ambienti di lavoro sani e adeguati.
L’altra grande sfida è il capitolo istruzione e formazione. Su questo si accentrano 222,3 milioni di euro così ripartiti:
- 26,3 milioni per migliorare efficacia e attinenza al mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e formazione per sostenere l’acquisizione di competenze chiave, comprese le competenze imprenditoriali e digitali, e promuovendo l’introduzione di sistemi formativi duali e di apprendistati;
- 196 milioni per la parità di accesso e di completamento di istruzione e formazione, in particolare per i gruppi svantaggiati, fino al livello terziario e all’istruzione e all’apprendimento degli adulti, anche agevolando la mobilità ai fini dell’apprendimento per tutti e l’accessibilità per le persone con disabilità.
All’occupazione giovanile sono infine dedicati 191 milioni:
- 100 per migliorare l’accesso all’occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, in particolare i giovani, soprattutto attraverso l’attuazione della garanzia per i giovani, i disoccupati di lungo periodo e i gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro, nonché delle persone inattive, anche mediante la promozione del lavoro autonomo e dell’economia sociale.
- 91 milioni per promuovere la parità di accesso e di completamento a istruzione e formazione di qualità, in particolare per i gruppi svantaggiati, dall’educazione e cura della prima infanzia, attraverso l’istruzione e la formazione generale e professionale, all’apprendimento degli adulti e l’accessibilità per le persone con disabilità.
Infine, i rimanenti 43,3 milioni sono riservati all’assistenza tecnica, quindi al miglioramento delle risorse tecniche coinvolte nella programmazione, gestione, sorveglianza e controllo del Programma.