Come 78 anni fa, alle 7 di mattina i rintocchi della Martinella ricordano la Liberazione di Firenze dall’occupazione nazi-fascista. Le celebrazioni si sono aperte anche quest’anno così, per ricordare l’11 agosto del 1944, quando la campana della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio annunciò alla città il ritorno alla libertà e alla democrazia.
Le celebrazioni della giornata sono proseguite, alle 9.45, in piazza dell’Unità italiana con la deposizione di una corona di alloro da parte delle autorità civili, religiose e militari al monumento ai caduti di tutte le guerre. Poi il corteo si è mosso fino a piazza della Signoria dove, alle 10.30, sull’arengario di Palazzo Vecchio, si sono tenute le celebrazioni ufficiali con gli interventi delle istituzioni, del presidente della comunità ebraica e della presidente dell’Anpi di Firenze.
La storia della notte che liberò Firenze
Nella notte tra il 10 e l’11 agosto i tedeschi iniziano a ritirarsi e alle 6.45 partì il segnale convenuto dell’insurrezione, i rintocchi della Martinella che chiama alla lotta. L’insurrezione si accende dappertutto e accanto ai partigiani si ritrovano persone di ogni età e di ogni fascia sociale, pronte a partecipare in prima persona alla battaglia decisiva per la liberazione della città.
Da sud arriva il contingente della Divisione Potente, che ha ricevuto il via libera alle 11 dal comando britannico. I reparti partigiani guadano l’Arno attraverso la Pescaia di Santa Rosa e ingaggiano battaglia con la retroguardia tedesca, cominciando a stanare i franchi tiratori fascisti che dai tetti continuano a sparare e a uccidere. A sera, dopo alcuni intensi scontri pomeridiani nella zona di Rifredi, dove alcune squadre partigiane erano rimaste accerchiate, la città è sostanzialmente libera anche se alle prese con i tentativi di contrattacco tedeschi che il 15 agosto si spingeranno addirittura fino in centro, in piazza San Marco.
I primi reparti alleati entreranno in città solo il giorno 13, fino ad attestarsi sulla linea del Mugnone. Intanto, sin dai primi rintocchi della Martinella, il Comitato di Liberazione Nazionale si insedia a Palazzo Medici Riccardi, mentre a Palazzo Vecchio una giunta comunale, designata dal Comitato di liberazione nazionale assume l’amministrazione della città. Il sindaco è il socialista e medico Gaetano Pieraccini, vicesindaci il comunista Renato Bitossi e il democristiano Adone Zoli.