Mostra sul Futurismo con inedito. Accade in occasione di Cortonantiquaria che quest’anno festeggia 60 anni. Sabato 20 agosto debutta l’evento collaterale dal titolo “Un viaggio nel Futurismo: da Boccioni a Depero“. Il pezzo più atteso dell’esposizione è il dipinto di Giulio D’Anna mai visto dal grande pubblico. Un’opera dedicata al dinamismo di treno e aerei Caproni, risalente al 1935 – 1936 e recentemente acquisita da LeoGalleries per la propria collezione permanente.
La rassegna, in programma dal 20 agosto al 4 settembre nel Foyer del Teatro Signorelli di Cortona, è l’occasione per ripercorrere le tappe fondamentali di una delle avanguardie più originali del primo Novecento. Proprio nella città che ha dato i natali a uno dei massimi esponenti del movimento Gino Severini (1883-1966).
Il Museo Severini al MAEC di Cortona
Ha aperto nell’autunno del 2021 il primo museo con sale dedicate al genio di Gino Severini: si trova al piano superiore del MAEC di Cortona. Nello spazio espositivo è presente una ricca mostra permanente costituita da opere del maestro e na collezione già esistente, costituita da donazioni della famiglia e, recentemente, di Romana Severini Brunori.
Nella prima sala: Cortona, la famiglia dove vengono indagati i rapporti che l’artista ha avuto con la sua città natale e con la famiglia d’origine. Esposte le celebri opere Maternità e La Bohémienne, oltre a dipinti e disegni. Nella seconda Sala: Il museo immaginario. Vi troviamo esposta una serie di xilografie, litografie e disegni con i temi preferiti di Severini.
Nella terza sala: L’atelier, le opere religiose. Da una parte i quadri, cavalletti, stoffe, la sua tavolozza e molti oggetti, dall’altro il rapporto con l’iconografia sacra che Severini proietta nel Novecento. A fine percorso i grandi “Collage in ferro” che col Giano segnano l’ultima tappa creativa.
Uno sguardo inedito sul Futurismo
Un excursus reso possibile grazie alle opere provenienti da collezioni private e dalla collezione di LeoGalleries di Monza. Protagoniste della mostra, a cura di Simona Bartolena, le opere di Roberto Marcello Baldessari, Fortunato Depero, Giacomo Balla, Gerardo Dottori, Tullio Crali e Giulio D’Anna.
L’esposizione consente di mettere a fuoco i punti salienti del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti. Una sfida resa possibile grazie alla presenza in mostra di opere esposte raramente o appartenenti a collezioni private. Il risultato è uno sguardo inedito sul Futurismo nelle sue varie tappe.
Si parte dalle origini con un’opera di Umberto Boccioni in cui l’autore appare ancora legato alla tradizione figurativa ottocentesca e si arriva ai capolavori realizzati dagli artisti dell’aerofuturismo. Protagonisti dei dipinti sono il dinamismo, la velocità, il volo. Evidente inoltre l’interazione con il mondo delle arti applicate e della grafica pubblicitaria: tutti aspetti che la mostra affronta.
Omaggio alla grande avanguardia del ‘900
“Rumoroso, dinamico, visionario, originale nelle sue molteplici espressioni – racconta la curatrice – il Futurismo segna un momento di rottura e rinnovamento nella scena culturale italiana, in un indispensabile passaggio alla contemporaneità. Per molti aspetti – sottolinea – il Futurismo ha ancora molto da dire anche ai nostri giorni. Negli ultimi anni il ruolo di primo piano nel contesto europeo di questa Avanguardia nata in Italia è stato ampiamente riconosciuto anche a livello internazionale, con importanti studi e grandi mostre nei principali musei del mondo, dal Centre Georges Pompidou di Parigi al Guggenheim di New York“.