Arriva a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, la mostra itinerante che racconta i venti mesi di lotta partigiana e di stragi nazifasciste, dall’armistizio dell’8 settembre 1943 alla Liberazione del 25 aprile 1945.
La rassegna, voluta dallo Stato maggiore della Difesa e dalla Procura generale militare presso la Corte di appello, è stata inaugurata lo scorso settembre a Roma, passata poi in Liguria ora resterà a Firenze fino al 2 settembre.
Una mostra che nasce dai processi sulle stragi
La mostra itinerante si compone di 38 pannelli, 17 schermi, alcuni interattivi, dove si ripetono video e contributi multimediali, 20 teche con documenti e oggetti della vita quotidiana, tra cui la fondina di una pistola, un’uniforme, una bambola, una vestitino o un orologio con le lancette che fissano l’ora in cui il proprietario è morto.
Un racconto concentrato in particolare sulle stragi nazifasciste che si succedettero durante la guerra di liberazione e i processi che si sono svolti, senza tacere i crimini commessi dagli italiani – prima dell’armistizio – all’estero.
La mostra racconta anche i crimini di guerra commessi in Italia sulla popolazione civile. Tra l’estate del 1943 e la primavera del 1945 si contano 5.872 stragi e 24.409 vittime: 13mila sono le persone in qualche modo coinvolte nella lotta partigiana, uccise per vendetta o rappresaglia, ammazzate (destino comune a molti partigiani) da inermi e una volta rese inoffensive. Non solo da mani tedesche, ma anche italiane.
Il procuratore generale militare presso la Corte militare di Appello di Roma Marco De Paolis ha spiegato che “questa mostra nasce proprio dai processi e dalle centinaia di indagini che a La Spezia prima e poi a Verona e a Roma abbiamo istruito nelle procure militari, e da lì è nata l’idea di raccogliere il grande materiale di archivio storico e giudiziario che poi può essere messo a disposizione degli studenti e degli studiosi per approfondire questa pagina della nostra storia contemporanea fondamentale”.
Il valore della memoria
Per Pietro Tornabene, comandante dell’Istituto geografico militare di Firenze, “questa è un’iniziativa importantissima per la memoria” perché “il futuro passa attraverso la conoscenza del passato. Avere l’idea di quello che è successo in quei due anni terribili soprattutto per tutti quegli italiani che hanno sofferto per una cosa terribile, non solo per la guerra, ma per una interpretazione della guerra che è stata allucinante, è importante”.
Per il presidente della Regione Toscana “la memoria serve a conoscere il passato, a ricordare ciò che è successo per omaggiare chi ha contribuito a costruire un mondo migliore, ma anche a ricordare per non cadere negli stessi errori ed orrori”.
L’accesso alla mostra è gratuito, su appuntamento, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e nel pomeriggio da lunedì al venerdì dalle 14 alle 16.30: basta inviare una mail a mostresacratistrozzi@regione.toscana.it o telefonare allo 055.4385616 dalle 9 alle 13.