Si chiama “Tosquilat” ed è il progetto pioniere in Toscana di Mukki, azienda del settore latte che punta a sostenere la filiera di questo prodotto, innovandola, riducendo l’impatto ambientale e rispettando il benessere animale.
L’iniziativa, alla quale partecipano anche la Centrale del Latte d’Italia come capofiliera, l’Università degli Studi di Pisa (UTE Centro Avanzi), la Scuola Superiore Studi Universitari e Perfezionamento “Sant’Anna” e la Società Agricola Marchi Bruno Ivo e Remo, punta a conoscere in maniera dettagliata la realtà delle 53 stalle toscane conferenti alla Mukki.
Il progetto è cofinanziato attraverso il Feasr – Piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Toscana e rientra nel Pif, il piano integrato di filiera.
Nel corso dell’indagine attivata il benessere animale è stato valutato secondo la metodologia Classyfarm. Attraverso l’analisi completa del ciclo di vita del Latte, dalla produzione alla raccolta e distribuzione, è stata redatta una Dichiarazione Ambientale del Latte Mukki 100% Toscano, che descrive gli impatti ambientali legati all’intera filiera.
Riguardo invece alla qualità del latte le innovazioni introdotte dal progetto riguardano le strategie alimentari per gli animali, con diete e tipologie di foraggio volte sia a migliorare le proprietà nutrizionali del latte prodotto, sia a ridurre le emissioni di metano.
Complessivamente, è stato approntato un Disciplinare di Produzione del Latte Toscano, anche per il baby food e il baby food biologico, che introduce vincoli più stringenti rispetto a quelli di legge, per migliorare tutti gli obiettivi definiti, necessari ai produttori per poter conferire il latte a Mukki – Centrale del Latte d’Italia.
Da Mukki spiegano che il controllo sarà attuato grazie all’informatizzazione delle fasi di produzione, per assicurare la massima tracciabilità di filiera; come supporto tecnico per i singoli allevatori, è stata elaborata una specifica APP per raccogliere dati e condividerli in tempo reale con la Centrale del Latte.