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Il golden boy del nuoto italiano, Zazzeri inedito: un artista fuori e dentro la vasca

Fiorentino, classe 1994, nuotatore, 11 medaglie internazionali vinte in un anno. Conosciamo Lorenzo Zazzeri a pochi giorni dagli Europei di Roma

Medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo nella 4×100 stile, medaglia di bronzo nella stessa gara ai Mondiali di nuoto di Budapest, altre 8 medaglie (di tutti i metalli) tra europei e mondiali di vasca corta, questi sono alcuni degli impressionanti risultati conquistati nell’ultimo anno di gare dal velocista fiorentino Lorenzo Zazzeri. A pochi giorni di distanza dall’inizio degli Europei di nuoto di Roma lo abbiamo incontrato per conoscere gli obiettivi in vista di questa manifestazione e fargli qualche domanda sul prossimo futuro.

© Andrea Staccioli / DBM

La stagione 2021-2022 è stata lunga, impegnativa, ricca di gare, risultati e soddisfazioni importanti.

È stata una stagione lunghissima. È la prima volta, da atleta professionista, che nuoto ininterrottamente da un anno senza mai staccare. Questo è dovuto al Covid perché tutte le manifestazioni che, sono state rimandante negli anni scorsi, sono state recuperate in questa stagione. In questi 12 mesi ho gareggiato in tutte le manifestazioni possibili del nuoto: le Olimpiadi a luglio dell’anno scorso, gli Europei e i Mondiali di vasca corta tra novembre e dicembre, i Mondiali di vasca lunga a giugno e ora gli Europei di vasca lunga. Tutte queste competizioni, di normale, sono distribuite sui 4 anni del quadriennio olimpico. È stata una stagione impegnativa ma anche ricca di soddisfazioni, miglioramenti, ricordi e di gare che mi hanno aiutato a crescere e consolidare il mio livello. Non è stato semplice anche da un punto di vista della preparazione e dello stress psicologico da gestire, però sono un sostenitore delle gare. Per me è sempre meglio avere tante opportunità per dimostrare il proprio valore piuttosto che gareggiare poco.

L’11 agosto iniziano gli Europei di nuoto, come procede la preparazione e in che gare ti vedremo?

Farò i 50 stile, i 100 stile e le staffette 4×100 stile libero, 4×100 mixed e la 4×100 mista. Praticamente gareggerò tutti i giorni, dal 12 al 17 agosto. Sarà impegnativo, ma siamo molto emozionati all’idea di gareggiare di fronte al pubblico di casa.  È un evento che capita una volta nella carriera della nostra generazione. L’ultima manifestazione in casa sono stati i Mondiali di Roma nel 2009 e noi eravamo tutti ragazzini. La preparazione procede bene, stiamo affrontando un periodo di rifinitura e mantenimento della forma fisica. Mancano due settimane, non c’è tempo per fare allenamento. Tutto quello che abbiamo addosso è già stato fatto durante la stagione, ora si tratta di tenere la forma e il tono muscolare e affinare i dettagli tecnici di gara.

Che obiettivi ti sei dato per questa manifestazione?

A me piace sempre pensarla come una sfida con sé stessi

Il mio obiettivo primario rimane quello di migliorare i propri personali. Mi piacerebbe farlo sia nei 50 che nei 100 stile e di conseguenza, se ci dovessi riuscire, so che i tempi sono da medaglia. Penso sempre a fare il mio e a controllare quello che posso controllare quindi me stesso e le mie azioni, se poi i miei avversari saranno più bravi complimenti a loro. Sicuramente ho voglia di fare bene e continuare il trend di crescita.

© Andrea Staccioli / DBM

Alcuni atleti quando raggiungono certi livelli scelgono di spostarsi in altre città più grandi o squadre diverse, tu invece sei nato a Firenze e sei un atleta di punta della Rari Nantes Florentia

Sono stato fortunato in questo, non ho mai avuto l’esigenza o il bisogno di trasferirmi. Molti dei miei compagni si sono trasferiti, soprattutto dal sud dove mancano le strutture. Ho avuto la fortuna di trovare impianti adeguati all’attività di alto livello che una società e un gruppo di tecnici all’altezza del nuoto agonistico. Ho il mio coach storico Paolo Palchetti che è stato, per me, un maestro non solo in acqua ma anche di vita. Ci ha sempre stimolato a studiare, a non focalizzarsi solo sul nuoto. Con il tempo, grazie ai risultati miei, di Filippo Megli e di Matteo Restivo si è creato un gruppo di ragazzi e Firenze è diventato un polo natatorio per tutta Italia. Questo è certamente stimolante, il gruppo diventa più forte e competitivo e, anche in allenamento, riusciamo a tirare fuori qualcosa in più oltre. E’ bello perché ti rendi conto che sei d’ispirazione per atleti più giovani che ambiscono a risultati più grandi. Ho vissuto tutto il percorso qui a Firenze e, per esperienza, so che prima non era così. Sapere ora di essere riusciti a creare una realtà sul territorio toscano e a Firenze di questo tipo è molto bello.

Oltre al nuoto, un’altra tua grande passione è l’arte e la pittura che racconti sul tuo profilo Instagram Zazzart. Come coniughi queste tue passioni?

Insieme al nuoto è stata l’altra mia grande passione. Ho iniziato a disegnare da giovanissimo, a 5 anni, ricopiavo le figurine e le videocassette della Disney. Si è sviluppata in maniera naturale fino al liceo dove ho scelto l’artistico. Poi ho proseguito questa mia passione cercando di farla diventare, non dico un lavoro, ma una attività parallela.

Ho sempre vissuto seguendo quello che mi piaceva fare e vivendo di passioni

Il nuoto è diventato la mia attività principale a cui dedico la maggior parte delle mie energie fisiche e mentali anche perché la carriera di uno sportivo è limitata dall’età e ad un certo punto sai che dovrai smettere, mentre quella di artista e disegnatore può durare fino alla fine. Ho sempre cercato di portarla avanti in quel poco tempo che avevo. Ho i miei collezionisti, ho fatto le mie mostre. Ora sono in un periodo dove sono molto focalizzato sul nuoto, mi sento bene e ci sono state tante gare ma ad ottobre inizierò un percorso formativo alla Laba – Libera Accademia di Belle Arti in arti visive e pittura. La mia routine è allenamento-riposo, per questo quando sono a casa mi serve qualcosa per staccare e, avere altri obiettivi al di fuori del nuoto, mi aiuta a rendere di più nel nuoto. Mi dà fastidio quando le persone mi valutano solo per i risultati agonistici nel nuoto, per il me nuotatore quando dietro ci sono tante sfaccettature, per questo sono contento di investire in questa mia passione.

 

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Hai già deciso cosa farai in futuro e che carriera ti aspetta dopo quella di nuotatore professionista? Restare nel nuoto come allenatore o cronista sportivo o continuare la strada come artista?

Sono un ragazzo molto curioso a cui piacciono fare tante cose. Uno dei miei problemi principali è proprio questo, decidere su cosa dovermi concentrare. Mi sono laureato in scienze motorie proprio l’anno scorso per lasciarmi aperta una eventuale strada o carriera da allenatore. Mi piace allenare e molti miei compagni mi dicono che è un piacere allenarsi con me perchè riesco sempre a stimolarli e a dare consigli giusti. Ho sempre pensato che tutto il bagaglio d’atleta che ho costruito e sto costruendo possa essere molto utile per le generazioni future.

So che arriverà un momento della vita in cui mi si potrebbe aprire questa strada, ma dall’altro ho sempre ambito ad un lavoro creativo. Mi piacerebbe diventare art director, artista indipendente o grafico pubblicitario. Insomma, lavorare nell’ambito creativo mi ha sempre affascinato. Sono poi tifoso della Fiorentina, seguo il calcio e diventare cronista sportivo è una possibilità che mi è sempre piaciuta. Ho avuto una esperienza a Sky come commentatore dell’ISL –  International Swimming League a Cristina Chiuso. La redazione mi ha fatto i complimenti e mi sono divertito molto.

In più faccio parte del gruppo sportivo militare dell’Esercito, grazie ai risultati sto accumulando punteggi molto alti in graduatoria o volendo potrei fare carriera nell’Esercito. Non escludo nulla, l’Esercito per me è una seconda famiglia, mi supportano in tutto e senza di loro avrei certamente più difficoltà a nuotare. Insomma le strade sono tante, ora mi concentro a fare l’atleta, ad un certo punto poi deciderò.

© Giorgio Scala e Andrea Staccioli / DBM
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