Nasceranno per la prima volta sul litorale delle Alpi Apuane piccoli esemplari di tartarughe marine, tra gli ombrelloni di uno stabilimento balneare. Sono due infatti le incredibili scoperte di nidificazione di Caretta caretta avvenute nel mese di luglio sulla spiaggia di Poveromo, a Marina di Massa. Non era mai successo che un esemplare venisse scoperto a deporre le uova in questo tratto della costa toscana.
I nidi sulla spiaggia di Poveromo
Il primo ritrovamento è avvenuto il 9 luglio: durante il monitoraggio notturno coordinato dal Wwf Alta Toscana è stata individuata poco prima della mezzanotte una tartaruga marina Caretta caretta che cercava un luogo per deporre le uova.
La mattina successiva lo studioso Marco Zuffi, erpetologo del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, autorizzato dal Ministero della Transizione Ecologica, ha iniziato le operazioni di ricerca delle uova ed ha individuato il nido, a circa 12 metri dalla linea di battigia, tra due file di ombrelloni di uno stabilimento balneare.
L’area è stata opportunamente isolata con operazioni di messa in sicurezza del nido e le prime attività di sensibilizzazione rivolte alle persone. “Questo – hanno spiegato dal Wwf – è il primo nido toscano del 2022 e quello più a nord della Toscana di tutti i nidi a oggi ritrovati”.
Il secondo nido di Caretta caretta è stato individuato la mattina del 22 luglio sempre da una volontaria del WWF Alta Toscana, che pattugliava la costa apuana. Tracce di risalita e possibile deposizione di uova sono state ritrovate di nuovo sulla spiaggia di Poveromo, circa un chilometro più a nord del nido precedente. Gli esperti dell’associazione tartAmare hanno verificato la presenza delle uova a soli 9 metri dalla battigia, tra le sdraio di uno stabilimento balneare, e hanno spostato il nido in posizione più arretrata, al sicuro da eventuali mareggiate.
I Tartawatchers di Legambiente in azione
Intanto è ripartita anche in Toscana, come la scorsa estate, la campagna Tartawatcher di Legambiente, che vede i volontari dell’associazione impegnati nel monitoraggio delle spiagge di sabbia alla ricerca delle tracce di Caretta caretta per proteggerne gli eventuali nidi.
All’Isola d’Elba Legambiente Arcipelago Toscano, in collaborazione con il Parco Nazionale, a giugno ha ripreso l’attività di monitoraggio dei litorali. “L’attività consiste in una salutare passeggiata la mattina presto, prima delle ruspe e dei rastrelli dei bagnini – spiega Isa Tonso, responsabile del progetto tartarughe marine di Legambiente Arcipelago Toscano – alla ricerca delle caratteristiche tracce che le tartarughe marine lasciano sull’arenile quando depongono le uova. Il monitoraggio è fatto dal gruppo ormai consolidato di volontari esperti e formati di Legambiente Arcipelago Toscano, ma anche quest’anno contiamo sull’aiuto di turisti e residenti, che, anche se senza esperienza, vogliono essere protagonisti di un progetto di conservazione di questi affascinanti e misteriosi rettili preistorici che nuotano nei nostri mari da più di cento milioni di anni».
Tartawatchers in azione anche in Versilia. I volontari di Legambiente monitoreranno a Viareggio le spiagge della riserva della Lecciona, e del Muraglione da Torre del Lago alla Darsena, mentre negli stabilimenti balneari che hanno aderito all’iniziativa saranno i bagnini a pattugliare nelle prime ore del mattino la presenza di eventuali nidi.