Il Castello di Sammezzano a Reggello, capolovoro dell’Eclettismo senza uguali in Italia, è ancora una volta tra i più votati nella classifica provvisoria “I Luoghi del Cuore”, il censimento del FAI dedicato al patrimonio culturale del nostro Paese. Già vincitore nel 2016 e secondo classificato nel 2020, Sammezzano è al momento primo in Toscana e al 13esimo posto in Italia tra gli oltre 25mila luoghi mappati dal FAI: parchi, chiese, borghi ma anche vie e botteghe che si possono votare fino al 15 dicembre. La Toscana piazza altri tre luoghi nella top 50: si tratta della Via Vandelli, dell’Oratorio della Madonna del Vivaio a Scarperia e del borgo di Lucignano.
Il censimento del FAI si conferma un grande esercizio di democrazia, trasparente, semplice e diretto, attraverso il quale tutti i cittadini possono votare i loro luoghi più cari per provare a cambiarne il destino. La loro segnalazione, infatti, può essere la scintilla che innesca un processo di portata talvolta imprevedibile, come ben raccontano le storie di centinaia di luoghi che dal 2003 sono stati recuperati, restaurati, tutelati e valorizzati grazie a questa iniziativa.
Sammezzano: un gioiello da recuperare
Sammezzano, con il suo parco, nel secondo Ottocento fu riprogettato dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona, che rese il castello – con le sue 13 sale monumentali ispirate all’arte indiana e moresca – un capolavoro dell’Eclettismo.
Trasformato con le sue 140 stanze in hotel di lusso, dopo una serie di aste giudiziarie mai aggiudicate tra 2015 e 2017, il bene è tornato alla Sammezzano Castle srl, che lo aveva acquistato nel 1999 per farne un resort e che è uscita da una procedura di fallimento. In occasione della presentazione dei risultati del X censimento “I Luoghi del Cuore”, a febbraio 2021, la proprietà aveva annunciato l’avvio di una serie di interventi di recupero nel parco di 190 ettari che circonda il castello, ma i lavori non sono cominciati e Sammezzano si trova ancora in stato di abbandono e senza prospettive certe: questo impedisce anche l’assegnazione dei contributi Luoghi del Cuore, che vengono erogati solo a enti non profit e a fronte di progetti certi di tutela. Sono tante le persone che conitnuano a votarlo per mantenere alta l’attenzione, con la speranza, vista la sua bellezza e unicità, di vederlo un giorno aperto al pubblico.
In viaggio lungo la Via Vandelli
Al secondo posto nella classifica toscana, e al 16esimo in quella nazionale, troviamo la Via Vandelli, un percorso che tocca diverse località tra Emilia-Romagna e Toscana, voluta dal duca Francesco III d’Este per collegare la sua capitale Modena con Massa e il Tirreno.
Realizzata nel 1739 da Domenico Vandelli, era la più avveniristica delle strade carrozzabili e paradigma della rivoluzione viaria settecentesca per il commercio dalla Pianura Padana al porto di Marina di Avenza. Il percorso, caratterizzato in alcuni tratti ancora dalla pavimentazione originale, si snoda attraverso suggestivi paesaggi naturali come quello del lago termale a Prà di Lana a Pieve Fosciana (Lucca) o delle Alpi Apuane. Lungo tutto l’itinerario sono, inoltre, ancora perfettamente conservati alcuni edifici voluti dal Vandelli stesso con la funzione di osterie, stazioni di posta e rifugi per i viaggiatori, oggi di proprietà privata. I tratti di pavè originale hanno bisogno di un intervento di ripristino e di tutela e le infrastrutture necessitano di adeguata pannellistica storico culturale per farne conoscere l’importanza storica.
L’Oratorio della Madonna del Vivaio e Lucignano nella top 50 dei Luoghi del Cuore
Al terzo posto in Toscana e al 42esimo in Italia si piazza invece l’Oratorio della Madonna del Vivaio a Scarperia (Firenze), che prende il suo nome da un affresco raffigurante la Madonna col Bambino, detta dagli scarperiesi “del Vivaio” perché le scorrevano accanto due fonti che si radunavano in una piccola vasca. Fu proprio per custodire la sacra opera di scuola fiorentina, risalente alla metà del XV secolo, che Gian Gastone de’ Medici nel 1724 iniziò a far costruire il grande oratorio su progetto di Alessandro Galilei.
Il risultato è un raro esempio di tempio a pianta centrale, combinazione di una croce greca e del corpo centrale cilindrico sormontato dalla cupola. Solo pochi decenni dopo la sua costruzione, l’edificio iniziò a presentare alcuni problemi strutturali, inclinandosi verso la strada e presentando in seguito una grande lesione che dalle fondamenta ha raggiunto la cupola. Dal 1960 l’Oratorio è chiuso e per anni è stato quasi del tutto abbandonato: il comitato “Per l’Oratorio della Madonna del Vivaio” vuole reperire le risorse economiche per proseguire nel recupero del bene.
Molti voti anche per Lucignano, borgo di origine medievale in provincia di Arezzo, che è quarto in Toscana e 47esimo in Italia. A rendere il paese così speciale è l’impianto ellittico ad anelli concentrici e la fortunata posizione geografica, su un colle che domina la Valdichiana. Lucignanao custodisce un piccolo tesoro: l’Albero d’Oro, esempio unico al mondo di reliquiario a foggia d’albero, realizzato in due riprese nell’arco di oltre 120 anni tra il 1350 e il 1471 e conservato oggi nel Museo Comunale.