La maternità, intesa come principio del mondo ed essenza dell’amore, è la protagonista della seconda tappa espositiva del progetto Terre degli Uffizi.
Nella rocca dei Conti Guidi a Poppi in provincia di Arezzo fino al primo novembre sarà infatti possibile visitare la mostra “Nel segno della vita. Donne e Madonne al tempo dell’attesa”, con opere dal territorio e dal museo fiorentino.
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha dichiarato: “Tra le molte glorie del Casentino si conta anche il Beato Torello, punto di partenza per questa mostra dedicata alla maternità, al suo mistero, alla sua centralità. L’evento dunque ha un valore sia locale che globale, perché tocca argomenti che coinvolgono non solo i casentinesi, ma tutta l’umanità. In un momento in cui il dibattito sulla libertà di scelta nella procreazione si accende di nuovo nel mondo, mentre al contempo le società avanzate, e l’Italia soprattutto, si trovano in una grande crisi di denatalità, le opere esposte offrono spunti di riflessione universali, attraverso l’immagine della donna come sublime portatrice di vita, madre amorosa e consapevole, ma anche come vittima del pregiudizio”.
L’Eremita Torello da Poppi
La rassegna ruota intorno al dipinto restaurato propio per questa mostra raffigurante l’Eremita Torello da Poppi nell’atto di benedire una donna in avanzato stato di gravidanza iconografia unica nel panorama pittorico toscano.
La grande tela, commissionata per la chiesa di Santa Trinita di Firenze, è attribuita al pittore fiorentino Santi Pacini ed è datata alla fine degli anni Settanta del Settecento, quando l’artista era impegnato ad eseguire gli affreschi nella volta e nel coro della chiesa di Camaldoli.
Le opere in mostra
E’ in mostra un gruppo di opere in prestito dalle Gallerie degli Uffizi, dedicate ai soggetti dell’Annunciazione di Maria ed alla Natività di Cristo.
La più significativa tra queste è l’Allegoria dell’Incarnazione e Sibille, raffinato dipinto che mostra il nomen sacrum (IHS), sigillo della Compagnia di Gesù, sul grembo della Vergine.
Vi è poi l’Annunciazione, precedentemente attribuita a Bronzino e oggi ascritta al suo contemporaneo fiorentino Giovanni Bizzelli,
Tra le opere più importanti in prestito dalle Gallerie degli Uffizi c’è anche anche Il voto contro natura, grandiosa e provocatoria scultura dell’artista siciliano dell’Ottocento Salvatore Grita.
Una donna incinta in abito monacale accasciata contro un muro scrostato si fa portavoce di tutte quelle ragazze madri e femmine cadette che, forzatamente e contro natura, furono obbligate a prendere i voti.