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Toscana digitale, strategie per crescere: in campo i “facilitatori” dell’accesso al web

L’obiettivo è aiutare chi ha più difficoltà, quindi gli anziani e le imprese. Giani: “Investiremo fondi dal Pnrr per sviluppare al meglio le competenze digitali di chi vive e lavora qui”

Più connessa, nelle aree remote come in città. Più digitalizzata, per dare a tutti la possibilità di accesso alla rete e ai servizi, soprattutto a quelli della pubblica amministrazione. È la Toscana di un futuro non troppo lontano. La Regione mette in campo nuove strategie e strumenti per abbattere il divario e li ha presentati nel corso dell’incontro a Firenze, al Cinema La Compagnia, dal titolo “Toscana digitale: istruzioni per l’uso”. Testimonial di eccezione, due personaggi noti: Wikipedro, il giovane influencer di viaggi, e l’attore Paolo Hendel.

A spiegare la missione il presidente della Regione, Eugenio Giani. “Il nostro obiettivo è quello di sviluppare le competenze digitali e le capacità di utilizzare al meglio la rete da parte di tutti coloro che vivono e lavorano in Toscana. Per farlo i nostri uffici, che ringrazio per l’ottimo lavoro fatto, hanno predisposto le strategie necessarie. Investiremo per questo una parte significativa delle risorse che ci arriveranno dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ed in particolare dal dipartimento per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale che fa capo al ministro Colao. Per ciò che ci riguarda vogliamo che nessuno rimanga indietro rispetto alla necessità, che tutti abbiamo, di innovarci e connetterci sempre meglio”. I destinatari di queste azioni saranno, soprattutto all’inizio, “chi ne ha più necessità, cioè dagli anziani e dai soggetti fragili, ma anche dalle donne, che i dati ci dicono essere meno formate degli uomini, senza dimenticare, artigiani, imprese, commercianti e numerose altre categorie”, conclude Giani.

Toscani e web: circa l’80 per cento è connesso, ma solo il 31,7% interagisce online con la pubblica amministrazione

Strumenti diffusi, trasversali, in grado dicoinvolgere attivamente chi non sa usare il pc o chi è poco avezzo alle tecnologie. Guardando i numeri, l’Italia resta il fanalino di coda per quel che riguarda la digitalizzazione e il web, ancora meno se si pensa all’interazione online con la pubblica amministrazione.

Secondo l’Ict (l’indice che riguarda le tecnologie informatiche e della comunicazione) in Toscana il 77,4% delle famiglie dichiara di possedere un accesso a internet, a fronte di un 76,1% a livello nazionale. La scelta delle famiglie toscane di non dotarsi di una connessione internet domestica dipende nel 51,2% dei casi dall’incapacità di utilizzarlo e nel 33,3% dall’idea che internet non sia un mezzo utile o interessante. Solo il 57,8% dei singoli cittadini toscani utilizza un pc e solo il 73,7% dei cittadini toscani con più di sei anni utilizza internet. Tra questi ultimi, l’87,7% dei cittadini toscani sopra i 14 anni ha utilizzato internet per servizi di messaggeria istantanea e il 63% per effettuare chiamate o videochiamate.

Il dialogo  online con la Pubblica amministrazione, però, si limita a una percentuale del 31,7%, benché sia solo il 38% della popolazione con più di 14 anni a non aver mai utilizzato la rete per l’acquisto di beni e servizi da privati.

I facilitatori digitali: un aiuto a chi ha più difficoltà con la rete

Il consolidamento della “Toscana digitale” passa attravreso una nuova figura,  quella del facilitatore: un nuovo profilo professionale accreditato da corsi di formazioni che inizieranno a novembre. L’obiettivo è creare esperti in grado di alfabetizzare all’informatica diversi e numerosi soggetti. I facilitatori saranno di due tipologie: i professionisti e i volontari. I primi faranno capo agli sportelli aperti al pubblico, i secondi alle associazioni del terzo settore.

Sarà un percorso condiviso, spiega l’assessore regionale alla digitalizzazione, Stefano Ciuoffo: “Per raggiungere questo importante obiettivo coinvolgeremo le Amministrazioni pubbliche, le associazioni di categoria, il terzo settore, i sindacati, gli sportelli per la tutela del consumatore, le organizzazioni rappresentative degli enti locali, oltre, naturalmente alla rete dei Paas, i Punti di accesso assistito ai servizi, avviata alcuni anni fa dalla Regione. Come indicano i dati Desi, l’indice dell’economia e della società digitale, nei rapporti sull’Italia e le sue Regioni, dobbiamo tutti recuperare il divario che ci separa con gli altri Paesi europei in materia di alfabetizzazione digitale. La Toscana avvierà il suo percorso attraverso i centri di facilitazione digitale, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze generazionali che oggi esistono nel rapporto con le piattaforme digitali. Quella di oggi è la prima tappa di questo cammino”.

La seconda sarà a ottobre, a Pisa,  all’Internet Festival organizzato dalla Fondazione Sistema Toscana, è “rappresenterà l’occasione per approfondire questi temi e condividere ancor più compiutamente le nostre strategie”, conclude Ciuoffo.

Paolo Hendel: “Noi anziani dobbiamo imparare ad usare i servizi online”

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Il piano regionale per le competenze digitali

 

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