Un amore per l’Elba che nasce con lei e adesso Beatrice “Bebe” Vio si lega per sempre all’isola, con la cittadinanza onoraria del Comune di Portoferraio. La 25enne, campionessa paralimpica di scherma a Rio De Janeiro (2016) e a Tokyo (2021), riceve così il riconoscimento dal sindaco Angelo Zini. Nella sala consiliare dell’ex, all’atleta è stata consegnata la simbolica pergamena, il “crest” del Comune che raffigura la vecchia Cosmopoli, un libro fotografico sulle bellezze dell’Elba e un omaggio floreale.
“Grazie mille per tutto questo – sono state le parole di Bebe Vio – Per me qui è veramente stare a casa. Sono all’Elba da sempre. Sono nata a marzo ed a giugno ero già qui. Da piccola ho forse fatto più bagni in mare che nella vasca di casa. Avendo sempre viaggiato tanto, per me l’unica casa è sempre stata quella dell’Elba. Tra gare ed altre cose è l’unico momento in cui potevo e posso stare con tutta la mia famiglia. È bellissimo”.
Le motivazioni
“A riconoscimento del suo alto senso civico nonché del suo impegno sociale e sportivo a favore delle persone con disabilità e del suo ruolo attivo nel contrasto dei fenomeni di intolleranza e nel trovare soluzioni concrete per il superamento di impedimenti che potrebbero vanificare il raggiungimento dei propri obiettivi alle persone diversamente abili”. Queste le motivazione della cittadinanza.
“Non nascondo un pò di emozione – ha detto il sindaco – Pur non avendone il diritto e l’autorevolezza, mi piace parlare dell’Elba come una cosa sola e quindi poter dire che questo riconoscimento non è solo a nome della città di Portoferraio, ma dell’Elba intera. E sono convinto che i miei colleghi sindaci dell’isola condividono tutto questo”. Al di là dei meriti sportivi, “il suo grande insegnamento è quello di mettere forza e determinazione per raggiungere determinati obiettivi anche quando la vita riserva momenti brutti e di impegnarsi costantemente a favore di chi ha bisogno più degli altri di essere in qualche modo aiutato e sostenuto. Siamo veramente onorati ed orgogliosi di avere Bebe come nostra concittadina”.