È l’edizione della rinascita per Pitti Bimbo. Il salone del kidswear dopo due edizioni realizzate in contemporanea con Pitti Uomo, torna a essere indipendente e a crescere. Da oggi al 24 giugno la Fortezza da Basso di Firenze ospita 211 brand, di cui 143 (il 68% del totale) provenienti dall’estero. Per l’occasione si ampliano gli spazi espositivi e i format, aumentano i progetti speciali e appunto le presenze dei brand internazionali che fanno del salone una voce autorevole e competente nello sfaccettato mondo della moda per i più piccoli.
La moda junior torna a crescere nel 2021
Dopo aver accusato il contraccolpo della pandemia, anche la moda junior (come tutto il resto del comparto) nel 2021 ha recuperato prontamente terreno, segnando una crescita del 15,5%, che riporta il settore su valori solo lievemente inferiori a quelli del 2019. Negli scorsi dodici mesi infatti il comparto del childrenswear ha guadagnato 408 milioni di euro, con un ammanco solo di 49 milioni di euro rispetto al 2019 (-1,6%), secondo il bilancio elaborato dal Centro Sudi di Confindustria Moda e presentato in occasione di Pitti Bimbo.
La moda baby italiana torna a vendere sui mercati internazionali. L’export dopo la flessione del 13,7% del 2020, archivia nel2021 un aumento del 18,6% , con le vendite estere che superano 1,3 miliardi di euro. L’incidenza media delle vendite all’estero sul giro d’affari complessivo sale, pertanto, al 42,8%. Un risultato ancora migliore lo realizza l’abbigliamento per neonati, con l’export che nel 2021 segna +18,8% per un totale di 170,2 milioni di euro.
Gli eventi speciali di Pitti Bimbo
Tanti gli eventi speciali a Pitti Bimbo 95, dalla presentazione della nuova Miss Blumarine, una collezione dedicata alla bambina con un’attenzione particolare dedicata alla cerimonia, alla partecipazione di Dolce & Gabbana, dalla nuova collezione del danese Molo, uno dei brand scandinavi di punta del kidswear, al ritorno al salone della creatività tutta italiana di un brand come La Stupenderia.
E ancora debutti interessanti, come Atelier Molayem Kids, la linea di gioielli espressamente dedicata ai bambini di Stella Molayem, romana di origini persiane, e Vitelli Kids, la prima capsule dedicata al mondo bambino del brand italiano che è un punto di riferimento nella moda eco-responsabile.
Moda baby sempre più sostenibile
Il tema della sostenibilità è centrale a Pitti Bimbo: la moda baby per l’estate 2023 è sempre più attenta all’ambiente e anche alla pelle delicata dei più piccoli, con materiali sempre più naturali ed ecosostenibili e una produzione handmade. I corredi per i neonati si arricchiscono così di capi in fibra di bambù per ogni momento della giornata, dalla nanna alla pappa, mentre per i bambini più grandi trionfano i cotoni organici di prima qualità, realizzati per durare a lungo.
Non mancano i filati riciclati, ottenuti con il riuso di bottiglie di plastica o derivati dalla fibra di poliammide rigenerata al 100% e con un packaging in carta riciclata e canna da zucchero. Tante anche le lavorazioni ideate per promuovere la filosofia zero waste su polo, t-shirt e borse, che riutilizzano scarti tessili.
Anche i detergenti sono bio e vegan, rispettosi dell’ambiente, con formule a base di ingredienti naturali, prive di parabeni e cruelty free. E per andare in spiaggia arrivano i costumi eco-innovativi: boxer e bikini con protezione solare UPF50+, in poliestere riciclato o cotone organico certificato. Sono resistenti al cloro, all’acqua di mare e alla crema solare e dal packaging plastic free. I tessuti sono lavorati a maglia con filati post-consumo di alta qualità, ricavati da bottiglie di plastica e rifiuti di recupero.
A Pitti Bimbo per la prima volta un angolo vintage
Per la prima volta infine Pitti Bimbo ospita anche uno spazio dedicato al vintage, a cura di A.N.G.E.L.O., uno degli archivi e negozi di moda vintage più grandi d’Europa. In uno speciale spazio al Padiglione Cavaniglia, Angelo Caroli ha curato una selezione di capi bambino organizzata in due grandi filoni.
C’è quello di ricerca e di ispirazione, fatta di capi interessanti per valore iconico ma ormai poco commerciali, dove troviamo le magliette marinare anni Settanta o le camicie hawaiane anni Sessanta. L’altro filone è composto da una serie di capi che hanno ancora una validità di vendita: dai jeans Levi’s americani originali alle giacche dalla confezione sartoriale, dalle felpe di impronta sportiva alle salopette.