Pietro Berrettini da Cortona è stato un geniale artista nato a Cortona il 1° novembre 1597 e attivo principalmente tra la Toscana dei Medici, la Roma dei Papi e le corti europee.
E’ stato uno dei grandi artisti del Barocco architettonico e pittorico, a lui si devono numerosi capolavori: la chiesa dei Santi Luca e Martina, la chiesa di Santa Maria della Pace, l’affresco con il Trionfo della divina provvidenza a Palazzo Barberini a Roma, gli affreschi della Galleria di palazzo Phampilj a Roma e a Firenze sotto la corte di Ferdinando II de’ Medici i cicli di affreschi a Palazzo Pitti.
Il MAEC Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona omaggia questo grande artista di origini toscane ospitando dal 18 giugno al 18 settembre 2022, la mostra “Del Barocco Ingegno. Pietro da Cortona e i disegni di architettura del ’600 e ’700 della collezione Gnerucci”.
In mostra opere della ricca e inedita collezione di disegni di architettura del Seicento e Settecento raccolta dal poliedrico bibliofilo Paolo Gnerucci, e opere grafiche provenienti da importanti istituzioni pubbliche e collezioni private, quali: la Biblioteca del Comune di Cortona e dell’Accademia Etrusca, la Galleria degli Uffizi di Firenze, il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, la Biblioteca Marucelliana di Firenze, l’Accademia Nazionale di San Luca, il Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma – Sapienza Università di Roma.
Il percorso proporrà preziosi studi autografi di Pietro Berrettini da Cortona, numerosi disegni di architettura barocca studiati per l’occasione da diverse università italiane e dai maggiori specialisti del settore arricchiranno il percorso, oltre a numerosi inediti progettuali di apparati effimeri ideati per celebrazioni religiose e granducali.
La raccolta di disegni della collezione Gnerucci ha consentito di intraprendere uno studio scientifico e organico sulla presenza di botteghe di scalpellini e architetti attivi nel Seicento a Cortona e nel suo territorio più prossimo, informati sulle emergenti novità romane e fiorentine dell’epoca. Ricostruzioni alle quali si aggiungono piccole testimonianze riconducibili all’ingegno di architetti granducali attivi sia a Firenze che a Roma.
Nelle varie sezioni della mostra verranno affrontati vari temi, come le botteghe architettoniche cortonesi dei Radi e dei Berrettini, la chiesa di San Francesco a Cortona e la vicenda della realizzazione del prezioso reliquiario della Croce Santa, gli esordi di Pietro da Cortona disegnatore di architetture e figure dall’antico, gli studi progettuali per le fabbriche granducali a Firenze, i modelli dei progetti e delle realizzazioni architettoniche per le corti di Roma e Parigi, il culto delle reliquie e gli apparati sacri allestiti nelle chiese cortonesi, e infine Cortona centro nazionale e internazionale di promozione culturale.
Grande ospite della rassegna sarà l’Autoritratto di Pietro da Cortona proveniente dagli Uffizi. Realizzato tra il 1664 e il 1665 per volontà di Leopoldo de’ Medici, il quadro mostra l’artista al culmine della sua carriera.
Inoltre sarà per la prima volta in mostra a Cortona il cosiddetto Codice Berrettini conservato nella Biblioteca Marucelliana di Firenze: si tratta della raccolta di rilievi e di schizzi progettuali di Filippo Berrettini, architetto cortonese al servizio della corte granducale e cugino del grande Pietro da Cortona.
“L’impresa non facile di uno studio sistematico sull’intero corpus di disegni progettuali del Seicento e del Settecento ha portato all’individuazione di importanti progetti di architetture monumentali del Barocco toscano e romano, rimasti a lungo nelle botteghe dei loro ideatori come testimonianze e modelli del lavoro creativo”, ha dichiarato il curatore Sebastiano Roberto. “Tra questi, un ricco repertorio grafico d’innovative architetture per l’aggiornamento secentesco di molte chiese di Cortona e del suo territorio, importante e significativa introduzione al nucleo più prezioso della raccolta, ovvero alcuni inediti componimenti di Pietro da Cortona e dei suoi aiuti per la Roma e i Papi del Seicento, che qui si presentano in un confronto dialogico con altri celeberrimi disegni autografi dalle prestigiose collezioni grafiche degli Uffizi e con modelli ricostruttivi dei progetti. Cortona, in posizione baricentrica tra Roma e Firenze, accoglie le innovazioni del nuovo linguaggio del Barocco, favorendo la crescita e la fortuna dei suoi artisti e architetti, di cui ancora si sa troppo poco, ma che la mostra vuole mettere in risalto. Il fascino, e per certi versi anche la complessità, di questi preziosi disegni consiste nel loro significato non di opere definitive o, per così dire, ’di presentazione’ ai committenti, bensì di iniziali elaborazioni su carta del processo creativo e delle prime soluzioni formali, conservate poi in taccuini e album utilizzati per la circolazione di modelli e per la formazione delle nuove generazioni di architetti. Questo evento espositivo è l’occasione per mostrare al pubblico, attraverso l’ingegnosa creazione di grandi architetture, il ruolo centrale avuto dalla città di Cortona e dei suoi architetti nel più ampio dibattito artistico e culturale europeo del Seicento e del Settecento, e per offrire agli studiosi nuove prospettive di ricerca sull’architettura del Barocco. Con l’auspicio, infine, che si possa portare a compimento l’acquisizione di questa preziosa raccolta di disegni da parte dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona”.
La mostra è coadiuvata da itinerari alla scoperta della presenza di Pietro da Cortona e delle architetture ideate dalle botteghe dei Berrettini e dei Radi.
I tour guidati, lungo i maggiori edifici religiosi e residenziali di Cortona, costituiscono una rete ideale di connessioni tra i disegni esposti e la città.