Si sono tenuti lunedì 13 giugno a Firenze gli Stati Generali della Salute l’appuntamento che segna l’esito del percorso partecipativo avviato dalla commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana, che ha coinvolto tutti i soggetti interessati (cittadini, associazioni, professionisti, amministratori locali) con l’obiettivo di far emergere idee e proposte per le politiche della salute in Toscana.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza intervenuto in chiusura al convegno ha dichiarato: “Siamo di fronte a uno snodo cruciale per la storia dei Sistema Sanitario Nazionale e ci sono condizioni per fare un vero passo in avanti. Per questo serve un grande Patto-Paese tra istituzioni, governo nazionale, governi regionali, comuni, sindacati, ordini, realtà di ricerca.
In questa sfida la Regione Toscana, grazie alla sua storia, può giocare un ruolo straordinario: in questa regione il servizio sanitario è stato un patrimonio identitario che dobbiamo tutti difendere con il coltello tra i denti. Ho molto apprezzato il testo di risoluzione proposto dalla commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale e voglio dare merito a tutti i suoi componenti di aver messo in campo un lavoro proficuo e interessante che può essere letto con attenzione anche fuori dai confini regionali”.
Per sostenere lo sforzo della Toscana il Ministro ha annunciato l’arrivo di fondi complessivi per circa 1 miliardo di euro: “450 milioni del Pnrr, 210 milioni sull’articolo 20 per l’edilizia sanitaria e 340 milioni per l’hub antipandemico di Siena – un progetto ha sottolineato il ministro – che mi sta molto a cuore, su cui ha dato un giudizio positivo anche Anthony Fauci. Diventerà un luogo straordinario dove lavoreranno grandi scienziati come Rino Rappuoli”.
La sfida è dunque quella di trasformare la grande crisi sanitaria che ci ha colpiti negli ultimi decenni in un’opportunità di ripartenza. “Per costruire un rilancio, la condizione necessaria saranno le risorse – ha continuato il ministro della Salute – Da sole però non bastano: per fare il salto di qualità serve anche un impianto di riforme”. Fondamentale dunque sarà “mettere mano alla riforma dell’assistenza sul territorio: la rete dovrà essere più forte, strutturale e capillare. La parola guida deve essere prossimità”.
A questo proposito Speranza ha ricordato che entro il 30 giugno sarà approvato il DM 71 cioè la riforma del sistema territoriale: “Essa prevede – ha spiegato il ministro – un rafforzamento della rete territoriale attraverso le case di comunità, 1350 in Italia di cui 77 in Toscana che saranno un luogo nuovo, con un punto unico di accesso, in cui presa in carico sociale e sanitario andranno insieme”.
Il ministro ha anche ricordato altri punti chiavi della riforma, come l’istituzione di ospedali di comunità, che saranno 23 in Toscana, l’ammodernamento di tecnologie e attrezzature dei presidi sanitari, e la sanità digitale.