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L’archivio dell’Opificio delle Pietre Dure diventa digitale grazie al Pnrr

Andranno online tutte le informazioni sui restauri realizzati dal 1932 ad oggi, dalle opere di Leonardo a quelle di Donatello

Il ritratto di Dante all’Opificio delle Pietre Dure

I tesori dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro di Firenze vanno online. Grazie all’iniziativa, finanziata con le risorse del Pnrr, sarà infatti digitalizzato e messo in rete, a disposizione di tutti, l’enorme archivio di informazioni sui restauri svolti dal laboratorio dal 1932.

Un ambizioso progetto di digitalizzazione dell’Opificio

“Per quanto riguarda il Pnrr – spiega Marco Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle Pietre dure – siamo coinvolti in un progetto di digitalizzazione del nostro archivio che è stracolmo di dati raccolti sui restauri fatti dal 1932 in poi. Poterli digitalizzare e metterli online sarebbe un grande risultato.”

“Ora spiega ancora Ciatti – siamo aperti su appuntamento, ma è una ricerca analogica, si deve andare a cercare le fotografie, le schede di restauro, addirittura quelle più antiche sono scritte a mano dai restauratori quindi mettere tutto online sarebbe una grande iniziativa. C’è un progetto nazionale di tutti gli istituti centrali del Ministero che hanno archivi e l’idea è di renderli fruibili in questo modo”.

Dall’Adorazione dei Magi di Leonardo alle porte del Battistero

Ciatti ha parlato in occasione della giornata di studio “Progetti ed esperienze di Conservazione. I 90 anni del Laboratorio restauri – 1932-2022”, iniziativa che celebra la nascita del Gabinetto dei Restauri, fondato nel 1932 da Ugo Procacci che, riunito all’antico Opificio nel 1975, ha dato origine al moderno istituto.

In 90 anni di attività, sono innumerevoli gli interventi di restauro realizzati dall’Opificio “andiamo dall’Adorazione dei Magi di Leonardo, alla Resurrezione di Piero della Francesca a San Sepolcro – evidenzia Ciatti – poi i crocifissi lignei di Donatello e Brunelleschi, le tre porte bronzee del Battistero, due del Ghiberti e una di Andrea Pisano. E gli ultimi anni siamo intervenuti sul San Marco di Donatello dell’Orsanmichele”.

Dopo 10 anni come soprintendente, Ciatti andrà in pensione il primo agosto. “Spero di lasciare una buona eredità – conclude – molti che sono stati miei allievi ora sono interni dell’istituto e quindi sono sicuro che potranno portare avanti il lavoro fatto in questi anni”.

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