È partito a marzo 2022 e non si fermerà almeno fino a ottobre di quest’anno, Davide Fiz è pronto a macinare un totale di circa 2500 chilometri lungo 20 cammini italiani, più o meno battuti. L’idea è quella di coniugare il lavoro da remoto con la passione per il trekking, spostandosi a piedi di mattina e lavorando al computer di pomeriggio. Oggi è partito da Volterra per la sua tappa toscana, percorrerà il Cammino d’Etruria Centro fino a Monteroni d’Arbia accompagnato da Gianfranco Bracci, co-progettista del tracciato insieme all’archeologo Diego Vichi.
“Che sia il cammino a battere il tempo e che il lavoro arrivi quando, e dove, si fermano i piedi”: questo il mantra di Davide Fiz, che ha deciso di mettersi in viaggio in un particolare momento della sua vita. Stava per rinunciare a un cammino per motivi lavorativi, poi l’idea di alternare il trekking al lavoro da remoto. Di lì il progetto Smart Walking, che lo ha portato a percorre numerosi cammini da nord a sud dello Stivale, isole incluse. In questo momento si trova a metà del suo viaggio e in Toscana ha scelto di fare a piedi il Cammino d’Etruria.
Di origini liguri, Fiz è cresciuto e ha vissuto per molti anni a Livorno. È cittadino del mondo, ma si sente toscano e si dice felice di aver percorso un tratto di vita (è proprio il caso di dirlo) in questa regione. “La Toscana è un piccolo continente, c’è tutto: arte, vino, natura. A un’ora da Livorno riuscivo ad andare a fare escursioni, ma anche a sciare, insomma, non manca proprio niente”.
Di mestiere Davide Fiz si occupa di commercial sales ed è un freelance, da 11 anni è anche un nomade digitale, ben prima che lo smart e il remote working diventassero così popolari. “Con la pandemia molte persone hanno capito l’importanza di una vita sana”, commenta, “una grande percentuale di under 40 si è dimessa dal lavoro a tempo indeterminato a favore di attività che concedessero una migliore qualità del tempo, alla ricerca del work-life balance”.
Grazie allo smart working, infatti, anche piccoli paesi e aree marginali stanno vivendo una nuova era; in Toscana è emblematico il caso di Santa Fiora, sull’Amiata. Il progetto Smart Walking si propone proprio l’obiettivo di riaccendere l’attenzione sui borghi, come spiega Fiz: “quello di questa iniziativa è un turismo lento, sostenibile e di riscoperta. Per un nomade digitale freelance o per un dipendente che ha modo di lavorare in smart working la vita nei paesi ha un valore immenso, si incontra uno stile di vita dimenticato, si recupera il contatto con la terra che in città si è perso. Nei paesi c’è un approccio sociale diverso, si è conservato il concetto di esseri sociali ed esiste ancora il senso di comunità. Il turismo dei cammini può essere un veicolo per riportare l’economia in questi borghi e di conseguenza le persone ad abitarli. I cammini che percorro con Smart Walking sono meno famosi di altri, tanto che sono stato invitato addirittura a inaugurare nuovi cammini. Questo in Toscana lo conoscevo poco, ho fatto tanto trekking ma in altre zone, quindi lo sto vivendo con molta curiosità. Per me questa è l’occasione di far conoscere nuovi percorsi”.
David Fiz, dopo la partenza da Volterra, si dirigerà a Casole d’Elsa, seguirà il passaggio attraverso la Montagnola Senese per arrivare a Sovicille e alla necropoli di Malignano. L’arrivo dell’ultima tappa è fissato nel borgo delle Ville di Corsano (Monteroni d’Arbia) passando dal Castello di Grotti e costeggiando l’omonima necropoli. Ogni tappa si concluderà con l’incontro con le istituzioni comunali e chiunque sia interessato a saperne di più su questo progetto.