La terra continua a tremare all’Impruneta anche se il terremoto non si è più manifestato con violenza negli ultimi giorni. Dalla prima scossa d’inizio mese ci sono stati 218 eventi sismici, raggruppati in un’area di pochi km quadrati. Solo quattro gli eventi principali. Un invito alla calma arriva da un esperto del settore, il professor Elvezio Galanti, docente dell’Università di Firenze e già direttore del Dipartimento nazionale di protezione civile. L’occasione per fare il punto della situazione è arrivata nel corso di un incontro sulla sismicità nel territorio fiorentino organizzato dal Comune di Bagno a Ripoli.
Il significato dello sciame sismico
“Lo sciame non è indicatore del fatto che la terra si stia ‘sfogando’, e non è precursore di qualcosa di sicuramente catastrofico. Ci auguriamo che il fenomeno sismico di queste settimane sia terminato, stiamo ancora seguendo con attenzione la situazione” ha sottolineato Galanti. “La domanda-guida per studiosi e istituzioni deve essere: come riuscire a tradurre le conoscenze scientifiche di cui disponiamo in strumenti concreti di prevenzione per i cittadini? Per quanto riguarda i nostri edifici – ha affermato Galanti – preoccupa sapere che il 70% delle costruzioni in Italia sia precedente alle normative antisismiche del 1980, post terremoto in Irpinia“.
Sul tema dell’adeguamento delle abitazioni Galanti invita a prestare maggiore attenzione. “Bisogna avere più cura della propria casa, mentre il paradosso è che più passa il tempo più siamo disattenti all’adeguamento alle norme antisismiche. Bisognerebbe smettere di rincorrere gli eventi con norme contingenti e imparare ad agire prima” conclude l’esperto fiorentino.
L’importanza del codice nazionale
Ecco quindi che torna di estrema attualità la proposta di un unico Codice nazionale per le ricostruzioni, con modalità di gestione e procedure e una regia centrale. Tanto più che proprio in Mugello si sta ricostruendo. E’ tornato a chiedere una presa di posizione il commissario alla ricostruzione post sisma 2016 Giovanni Legnini, intervenendo al webinar ‘Ricostruire in sicurezza‘ organizzato nell’ambito dell’Earth Technology Expo di Firenze.
“Il nostro è un Paese molto fragile, con una lunga storia di violenti terremoti, e proprio in questi giorni il sisma è tornato a farsi sentire in Toscana, in Molise, a Lampedusa – ha spiegato -. Oggi in Italia abbiamo sette ricostruzioni in corso, il Centro Italia, l’Abruzzo, Ischia, Catania, il Molise, il Mugello, e l’Emilia, ciascuna con la sua governance, regole e procedure differenti, che creano un’evidente disparità di trattamento tra cittadini colpiti dalla stessa calamità“. “Non possiamo sapere quando arriverà un altro forte terremoto, ma è certo che accadrà – ha sottolineato -. E non possiamo farci trovare impreparati“.
A gennaio il Governo ha varato una legge delega per l’adozione di questo Codice, con la creazione di un apposito Dipartimento delle ricostruzioni a Palazzo Chigi. Ma dopo 4 mesi la legge delega non è ancora stata incardinata in Parlamento. Da qui l’appello di Legnini a non perdere tempo e a provvedere rapidamente.