Nell’interporto di Livorno nascerà una innovativa piattaforma dedicata alla logistica farmaceutica, grazie ad un progetto condiviso tra pubblico e privato che mira a diventare un punto di riferimento a livello nazionale. Il settore farmaceutico è, infatti, uno dei settori trainanti dell’economia toscana ed è il terzo polo produttivo in Italia. Questo settore ha continuato a crescere per posti di lavoro, innovazione, ricerca scientifica e investimenti anche durante la pandemia e ora punta sulla logistica.
Obiettivi
L’obiettivo condiviso è quello di creare un grande hub per gestire tutta la supply chain della farmaceutica sia in entrata verso la Toscana stessa e tutto il centro Italia, che in uscita verso Germania, Francia, Stati Uniti e Spagna, paesi dove si concentra l’export delle aziende farmaceutiche.
Non si parla solo di realizzare un grande magazzino per lo stoccaggio e l’imballaggio della merce, la sfida del progetto è quella di creare una piattaforma digitalizzata ed innovativa in grado di gestire i flussi di farmaci e componenti, monitorando ogni momento dello spedizione (anche grazie alla blockchain), una filiera capace di offrire una serie di servizi alla rete di imprese che decideranno di servirsene e, perché no, pure al pubblico, che nella sanità più territorialmente diffusa del post-Covid avrà forse bisogno di rimodulare logistica e distribuzione nei prossimi anni anche per l’impatto che sta avendo la guerra e la pandemia (come la situazione stessa in Cina) sul settore delle spedizioni.
Le aziende coinvolte
Il progetto è nato su volontà di un gruppo di aziende del settore che hanno dato vita alla rete Toscana Pharma Valley, che dal 2017 ha iniziato a definire le radici di questo hub. Una volta entrata in funzione, la piattaforma sarà a servizio di cinque gruppi familiari e multinazionali della farmaceutica, nutraceutica e di apparecchiature mediche che producono in Toscana: Molteni, Eli Lilly Italia, Aboca, Abiogen, Galenica Senese. All’idea hanno partecipato: Diesse Diagnostica ed El.en e Kedrion, con anche il sostegno di Gsk Vaccines. La piattaforma e la rete resteranno aperte alle aziende che in futuro decideranno di aderire o di utilizzare la piattaforma
Kpmg, società leader di servizi professionali alle aziende, ha supportato le aziende nello sviluppo del progetto, mentre tutti i servizi che saranno svolti all’interno della piattaforma sono stati affidati a Bcube per la logistica industriale, a Maersk per la distribuzione marittima, a Dhl per il trasporto nazionale e internazionale su gomma e aereo (tra i progetti ci sono già due voli cargo da Pisa a Francoforte a settimana, novità assoluta perché oggi le merci dell’azienda non partono da Pisa) e a Palladio-Pharma partners per l’officina farmaceutica.
Collaborazione pubblico-privato
L’investimento è privato, ma il contributo per realizzare la piattaforma da parte del settore pubblico è stato importante. Fin da subito, Regione Toscana ha infatti supportato il progetto e favorito il confronto tra le varie realtà coinvolte. Qui entrano poi in gioco gli investimenti pubblici nelle infrastrutture che giocano una parte importante nel successo che avrà questa piattaforma come i collegamenti ferroviari con il porto di Livorno o la Darsena Europa, lo scavalco ferroviario e lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa, con un aiuto pure nell’individuazione del terreno su cui sorgerà l’hub e durante tutto l’iter autorizzativo. Un’alleanza tra più aziende, un esempio di metodo e un modello di collaborazione tra pubblico e privato nell’elaborare politiche industriali: a beneficio delle imprese certo, a beneficio del territorio e del tessuto industriale ed economico di tutta la Toscana, una risorsa utile anche per una sanità pubblica territoriale destinata in futuro a crescere e un beneficio alla fine pure per il paziente.
Perché Livorno
La città labronica, con il suo interporto, è stata scelta per le caratteristiche che la contraddistinguono come baricentro per la logistica e la vicinanza ad alcune infrastrutture strategiche. A pochi chilometri c’è infatti il porto, l’aeroporto di Pisa l’uscita diretta sulla superstrada FI-PI-LI, ma anche spazio a disposizione per allestire pallet per le spedizioni aeree e marittime all’interno della piattaforma.
L’interporto è poi destinato ad essere inserito nella futura zona logistica semplificata rafforzata, a cui da tempo lavora la Regione Toscana per creare corridoi doganali che aiuteranno gli scambi commerciali grazie a vantaggi amministrativi e fiscali. La giunta regionale ha già dato il via libera alla proposta tecnica, ora la proposta è in mano al Ministero.
Cronoprogramma
Entro l’estate potremo assistere alla posa della prima pietra, mentre il primo lotto in cui è articolato il progetto entrerà in funzione entro la metà del 2024 (anche se le aziende puntano alla fine del 2023). La piattaforma nascerà in un’area di 125 mila metri quadrati: il 30 per cento sono già dell’Interporto, il resto di privati. La prima fase si concentrerà sulla realizzazione di uno stabilimento di 30 mila metri quadri che saranno destinati allo stoccaggio e alla logistica, la seconda fase, entro il 2027, prevede la realizzazione di un’altra struttura, sempre da 30mila metri quadrati.
L’investimento, dall’acquisto della proprietà alla costruzione e successivo allestimento dell’immobile, vale attorno ai 70 milioni di euro, sostenuto in modo congiunto da Bcube e dal fondo P3 Logistics Parks. Saranno creati oltre 100 nuovi posti di lavoro (ed ancora di più a regime) altamente specializzati e la struttura ambisce ad essere tra le più grandi piattaforme uniche di stoccaggio e di distribuzione d’Europa integralmente dedicate alle scienze della vita.
Tutta la struttura sarà realizzata con materiali sostenibili e si stima che tra il 50 e il 70% del fabbisogno energetico sarà prodotto con un impianto fotovoltaico posizionato sul tetto del magazzino. In questa grande piattaforma saranno così immagazzinati fino a 120 mila pallet (con il primo lotto 65 mila) dei 600 mila che si pensa che possano essere movimentati in un anno. Si calcola che il volume di affari generato dal progetto possa essere di 40 milioni l’anno, con oltre cento posti di lavoro creati per la sola logistica industriale.