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La Villa romana di Giannutri “ritrova” il mosaico del Labirinto dopo i restauri

Le stanze decorate sottoposte a un accurato intervento di recupero grazie al Rotary Club – Distretto 2071, dall’estate via alle visite

Conclusi i restauri all’interno della Villa Romana di Giannutri

Tornano a splendere le stanze decorate da mosaici geometrici all’interno della Villa Romana di Giannutri. Fu quartier generale per i velieri in transito nei mari del I secolo dopo Cristo e ospitò gli antenati di Nerone. Il restauro, grazie alla collaborazione con Rotary Club – Distretto 2071, sarà svelato il prossimo weekend. Le visite al via da questa estate, in vista dell’apertura del nuovo centro di documentazione. Un’occasione per festeggiare il ritorno in loco del pezzo più pregiato del complesso archeologico: il Mosaico del Labirinto, ora al Museo Archeologico di Firenze.

Un’anteprima del restauro a Giannutri

Sabato 7 maggio alle 14 sull’isola di Giannutri con una visita guidata saranno mostrati al pubblico i risultati dei restauri. Un intervento realizzato dalla Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. Liberato il quartiere portuale di Cala Maestra da costruzioni sovrapposte in epoca moderna. Sono state recuperate diverse aree di quello che nel I secolo dopo Cristo fu l’antico complesso residenziale con scalo marittimo della potente famiglia dei Domizi Enobarbi di cui Nerone fu discendente.

Conclusi i restauri all’interno della Villa Romana di Giannutri

A guidare la delegazione sull’Isola, il governatore Distretto Rotary 2071 Fernando Damiani, il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini, la presidente di Confcultura Patrizia Asproni, il funzionario archeologo presso la Soprintendenza Archeologica belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo Matteo Milletti e il presidente della Commissione Cultura del Rotary Club Giulio De Simone.

Pesci, conchiglie e fossili a Orbetello

Un weekend dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale della Costa d’Argento. In parallelo, venerdì 6 maggio alle ore 18 alla Polveriera Guzman di Orbetello, inaugura la mostra “Pesci, conchiglie e fossili”. E’ realizzata con il sostegno del Rotary Club. Fino al 23 maggio più di venti volumi datati tra il 1524 e i primi del 1800. Inoltre circa cinquanta incisioni realizzate oltre a chine, foto d’artista e opere che rappresentano rarità, bellezze e bizzarrie della natura, registrate o immaginate durante i secoli.

La mostra “Pesci, conchiglie e fossili”

Ci sono le incisioni cinquecentesche del medico francese Guillaume Rondelet, con animali fantastici e improbabili come il pesce vescovo e il pesce monaco. Si passa a lavori contemporanei realizzati da artisti da tutta Europa a cura di Gian Carlo Torre. Infine i disegni firmati dall’ittiologo Giuseppe Tosi che documentano le specie presenti tra Argentario, Giglio, Giannutri. Completano la mostra le fotografie subacquee di Alessandro Tommasi, e le creazioni polimateriche dell’artista Sara Lovari.

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