Si presenta come una cupola, la monumentale installazione di Matteo Baroni ‘Opera viva’, realizzata alle Serre Torrigiani, all’interno dell’omonimo giardino all’italiana nel cuore di Firenze.
L’opera, una sorta di chiosco ‘vivo’ perché creato per integrarsi con l’ambiente circostante, è aperta al pubblico dal 4 maggio.
‘Opera viva’ è una struttura vivente, in continuo divenire, che grazie al verde che la circonda e che la abita non appare mai la stessa, ma evolve con il passare delle stagioni.
Realizzata con i tondini di ferro usati in edilizia, quelli di scarto, soprammessi, incastrati e intrecciati, la scultura pervade lo spazio e si espande in altezza, trovando il suo compimento in una grande cupola di otto metri.
Sedute e tavoli si sviluppano dalle colonne portanti, mentre dall’alto cadono due altalene e vasi, sempre sorretti dagli intrecci di ferro.
‘Opera viva’ spiega il critico d’arte Gianni Pozzi, autore dei testi del giornale che accompagna il visitatore “è un intervento ambientale, ma anche un’opera che si aggiunge alle tante che caratterizzano lo spazio: la statua di Osiride, dio dei morti e della rinascita, posta all’ingresso, quella di Pio Fedi con Seneca e il giovane Piero Torrigiani, e poi i vari tempietti, torri e laghetti che costituiscono un singolare percorso esoterico all’interno di questo che è uno dei grandi giardini storici italiani”.
Le piante con i loro effetti benefici sull’ambiente e sulle persone, sono le vere protagoniste di quest’opera ambientale, che a loro si ispira, nei materiali e nella forma che, con i suoi rami di ferro, rimanda immediatamente al mondo vegetale.
” ‘Opera viva’ propone uno spazio naturale e sociale insieme, dalle funzioni polivalenti – afferma Matteo Baroni in un’intervista-dialogo con Gianni Pozzi – È un giardino urbano versatile e fruibile, è luogo di gioco e di riflessione insieme, per adulti e bambini; un angolo un po’ magico realizzato grazie a una struttura che è povera ma inventiva, modesta ma altamente simbolica, in cui ci si può immergere, godere del fresco e dei profumi”.