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La vita come eterno intreccio di storie alla XIII edizione dei “Dialoghi di Pistoia”

Dal 27 al 29 maggio a Pistoia filosofi, scrittori, storici, classicisti, psicoanalisti, sociologi, strateghi della comunicazione, artisti. Tra gli ospiti Lella Costa, Roberto Saviano, Dacia Maraini, Concita de Gregorio, Stefano Bartezzaghi e Marino Sinibaldi

Roberto Saviano

“Il racconto è presente in tutti i tempi, in tutti i luoghi, in tutte le società, il racconto comincia con la storia stessa dell’umanità. Non esiste, non è mai esistito in alcun luogo un popolo senza racconti. Siamo una specie che racconta, che si racconta” le parole di Roland Barthes hanno ispirato i Dialoghi di Pistoia che quest’anno per la XIII edizione si ispireranno proprio al tema della narrazione.

Il festival di “antropologia del contemporaneo” tornerà ad animare il dibattito sui temi culturali più attuali della nostra società da venerdì 27 a domenica 29 maggio e vedrà avvicendarsi filosofi, scrittori, storici, classicisti, psicoanalisti, sociologi, strateghi della comunicazione, artisti, in un colloquio che attraversa i confini disciplinari per offrire a chi partecipa un nuovo sguardo sulla società.

“Oggi tutto pare dover essere narrazionedichiara la direttrice del festival Giulia CogoliDalla politica alla medicina, le nuove tecnologie stanno imponendo a tutti noi – nel privato e nel pubblico – questa modalità di espressione. Dietro le campagne pubblicitarie o politiche si celano sempre più le sofisticate tecniche di storytelling management, che influenzano tutto il mondo. I Dialoghi di Pistoia, con tante voci diverse, approfondiranno perché abbiamo bisogno di storie e perché le raccontiamo. Le nostre narrazioni sono infatti la rappresentazione delle nostre realtà e i nostri immaginari ci dicono chi siamo”.

Il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia quest’anno sarà conferito a Dacia Maraini, scrittrice, drammaturga, saggista, poetessa che farà sabato 28 maggio in piazza Duomo a Pistoia l’ “Elogio dell’immaginazione”.

Logo Dialoghi di Pistoia

Il programma

Apre il festival venerdì la conferenza inaugurale Narrare. Nelle maglie di una rete infinita del classicista Maurizio Bettini, scrittore e fondatore del Centro di studi sull’Antropologia del Mondo Antico dell’Università di Siena: dal mito alla favola e, ancora più indietro, dal mythos dei Greci alla fabula dei Romani: recuperando le molteplici forme del raccontare che si sono succedute nel corso del tempo. Seguirà la storica della letteratura Lina Bolzoni che affronterà il tema della memoria.

Nella prima serata del festival al teatro Manzoni le note di Johann Sebastian Bach, in un concerto speciale per parole e musica con il maestro Mario Brunello, uno dei più apprezzati artisti della sua generazione, che eseguirà integralmente la Sonata n.1 e la Partita n.2 al violoncello piccolo, o “violincello”, rarissimo strumento in uso all’epoca di Bach, accordato come un violino.

Per la prima volta i Dialoghi escono da Pistoia e arrivano al teatro Pacini di Pescia, con l’attrice Anna Bonaiuto che interpreterà La sovrana lettrice, uno dei racconti più divertenti dello scrittore inglese Alan Bennett, dedicato alla regina Elisabetta.

Chiude la prima giornata il dialogo tra le giornaliste e scrittrici Caterina Soffici e Concita De Gregorio, esperte di informazione.

Sabato apre la giornata il latinista Ivano Dionigi che indagherà Il potere della parola. Seguiranno gli antropologi Adriano Favole e Andrea Staid, che esploreranno la concezione dell’ambiente nella nostra e in altre società.

Il semiologo e teorico della creatività Stefano Bartezzaghi spiegherà al pubblico la differenza fra narrazione e storytelling. Marino Sinibaldi, autore radiofonico e televisivo e presidente del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura parlerà invece dei “traumi” e di come risolverli con la cultura.

Ospiti della giornata di sabato anche Vittorio Meloni, uno dei maggiori esperti di comunicazione in Italia, lo statunitense James Clifford, uno dei più autorevoli antropologi contemporanei, lo sceneggiatore e scrittore Giordano Meacci e Roberto Saviano uno degli scrittori italiani più amati e letti al mondo che parlerà della narrazione attraverso la storia della vita del magistrato Giovanni Falcone, ucciso nel 1992.

Il filosofo evoluzionista Telmo Pievani aprirà la giornata di domenica, seguiranno poi Giovanni Diamanti docente di Storytelling politico e la fotografa, reporter e documentarista di origine polacca Monika Bulaj, insignita di prestigiosi premi internazionali.

La Storia: narrazioni e contro-narrazioni è il titolo della conferenza che terrà lo storico della mentalità Francesco Filippi.

L’antropologo Marco Aime dialogherà con la scrittrice Elvira Mujčić, nata a Srebrenica ed emigrata a 12 anni in Italia a causa della guerra, sull’importanza di costruire una nuova narrazione, fondata sul confronto.

La psicologa Silvia Vegetti Finzi e la psicoterapeuta infantile Manuela Trinci parleranno di come le favole aiutano i bambini a crescere non solo ascoltandole ma anche inventandole e, insieme, suscitano emozioni e ricordi dell’infanzia negli adulti che le narrano.

Chiude il festival l’attrice e autrice teatrale Lella Costa, con L’ironia è una dichiarazione di dignità. L’ironia è l’elemento cardine della sua narrazione e del suo mestiere, ma anche il suo punto di vista sulla vita, che permette di affrontare i problemi “con dignità”.

Lella Costa

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