Più controlli e più formazione, sono questi i pilastri su cui si muoverà la Regione Toscana per tutelare la sicurezza dei lavoratori, per contrastare infortuni e malattie professionali. Nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro del 28 aprile si fa il punto partendo dal nuovo Piano regionale di prevenzione, approvato lo scorso dicembre e già operativo, con un programma di attività fino al 2025.
Partiamo dal dato più tragico: gli infortuni mortali del 2021 parlano di 50 morti sul lavoro, confermando il trend degli anni precedenti. “Numeri troppo alti che spingono a un sempre maggiore impegno – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – per una battaglia di civiltà, che chiama in causa tutti e va portata avanti a ogni livello, in ogni luogo di lavoro, vita e studio”.
“Potenzieremo le nostre attività di prevenzione e non solo quelle di controllo ispettivo. Faremo anche più formazione a tutti i livelli, quanto informazione e assistenza alle imprese. Il nuovo Piano regionale di prevenzione, approvato nei mesi scorsi, prevede azioni mirate, in più settori, fino al 2025”. ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Più ispezioni nelle aziende e nei cantieri
Le azioni messe in campo dalla Regione puntano sulle ispezioni: la Regione ha fissato per il 2022 un obiettivo complessivo di circa 14.700 aziende da controllare (7,5% delle aziende totali). Tenuto conto del forte incremento del numero di cantieri presenti sul territorio, in conseguenza delle politiche fiscali sugli incentivi, è stato ritenuto opportuno incrementare l’obiettivo dei controlli nei cantieri, fissando il volume di attività pari a 5mille cantieri, con un aumento rispetto alla programmazione del 2021 pari a circa mille cantieri. In particolare, sui cantieri sarà prestata particolare attenzione nelle ispezioni alla prevenzione del rischio di caduta dall’alto: per contrastare questo rischio la Regione sta intervenendo anche tramite la modifica del Regolamento regionale 75/R del 2013, prevedendo l’obbligo di messa in sicurezza delle coperture degli edifici anche per gli interventi più comuni realizzati con il super bonus edilizia.
Oltre che sulla edilizia, sono stati avviati su tutto il territorio regionale piani mirati di prevenzione sui comparti trasporto e logistica, agricoltura, sulla tutela dei lavoratori riders, per la prevenzione delle malattie professionali di tipo muscolo scheletrico, per esposizione a rischio cancerogeno e conseguenti allo stress lavorativo, nonché sul territorio della Asl Nord Ovest relativamente alle cave del distretto Apuo-Versiliese e alla sicurezza del porto di Livorno, e sul territorio della Asl Centro è stato avviato il piano lavoro sicuro con particolare attenzione alle aziende a conduzione straniera.
Le linee di indirizzo del Piano di prevenzione
I piani mirati di prevenzione sono caratterizzati da attività di indagine per l’individuazione di linee di indirizzo per l’applicazione di buone pratiche, attività di formazione/informazione alle imprese del comparto, verifica, in collaborazione con le imprese, dell’efficacia delle azioni di prevenzione messe in atto.
La Regione ha emanato negli ultimi mesi numerose linee di indirizzo per potenziare l’attività di prevenzione e fornire ai datori di lavoro strumenti utili a garantire la sicurezza dei propri lavoratori: per esempio le linee di indirizzo per la progettazione di luoghi di lavoro sicuri, per la gestione e manutenzione degli impianti di areazione degli edifici sia pubblici che privati, anche ai fini della prevenzione della diffusione di virus; per la prevenzione delle malattie da calore nei mesi caldi, per l’attività di vigilanza sulle macchine e attrezzature da lavoro, per la corretta areazione dei locali, per le procedure di riquadratura dei blocchi di marmo in cava e l’abbattimento in sicurezza degli ammassi rocciosi.
La formazione per garantire sicurezza
Negli ultimi mesi, sono già stati realizzati numerosi corsi di formazione rivolti ai principali attori della sicurezza, datori di lavoro, responsabili dei Servizi di prevenzione e protezione, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, alcuni dei quali proprio finalizzati all’illustrazione delle linee di indirizzo, altri finalizzati all’analisi e individuazione dei principali rischi lavorativi e all’individuazione delle possibili azioni di tutela.
Molti sono anche i corsi rivolti agli operatori delle Asl, finalizzati a un rafforzamento delle competenze, per poter supportare più efficacemente le aziende nell’attività di prevenzione, come quello per l’utilizzo in sicurezza delle macchine agricole.
È stata dedicata anche particolare attenzione ai giovani e alla diffusione della cultura di sicurezza nelle scuole sia attraverso i percorsi di formazione rivolti agli insegnanti sia tramite il bando per il finanziamento di progetti realizzati dagli studenti.