“Un concreto segnale di attenzione e vicinanza” ai rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina, ma anche per facilitare il dialogo e l’integrazione. Con questo nobile obiettivo l’Università di Pisa ha tradotto la Costituzione italiana in lingua ucraina, con un testo scaricabile da tutti, ma soprattutto da chi fugge dal conflitto e trova salvezza in Italia.
Edita dalla casa editrice dell’Ateneo, la Pisa University Press, la pubblicazione porta l’introduzione della ministra Maria Cristina Messa e sarà proposta per un possibile inserimento sulla piattaforma del Senato, dove non risultano traduzioni in ucraino. Il testo è a cura dei professori Saulle Panizza e Roberto Romboli, con traduzione in ucraino di Oleksandra Rekut, ricercatrice madrelingua.
Il progetto sarà ufficalmente presentato il prossimo giovedì 28 aprile, dalle ore 15, in diretta streaming sul canale YouTube dell’Università di Pisa. Parteciperanno il rettore Paolo Maria Mancarella, il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, l’assessora all’Istruzione della Regione Toscana, Alessandra Nardini, e il direttore del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Ateneo Pisano, Saulle Panizza.
La Costituzione come strumento di integrazione
L’inizativa trova spunto nell’indicazione del ministero dell’Istruzione di fornire agli studenti in arrivo materiale didattico bilingue. “È allora parso giusto – sottolinea il professor Saulle Panizza – offrire a quelle ragazze e a quei ragazzi il testo della nostra Costituzione con la traduzione nella loro lingua, anche quale strumento di prima integrazione, messo a disposizione delle scuole e degli insegnanti chiamati a far fronte al disagio e al dramma di questa situazione. Un intervento di natura culturale che con l’aiuto degli uffici scolastici e delle scuole può già ora tradursi in uno strumento di reciproca conoscenza e condivisione”.
L’Università di Pisa, già lo scorso anno, si è fatta promotrice, insieme all’Ateneo di Brescia, della rete delle Università per la pace. “Un impegno – precisa il rettore Paolo Mancarella – destinato a lasciare un segno indelebile nella storia del sistema universitario italiano: quello di promuovere lo sviluppo di una cultura della pace che permetta un approccio non violento alla risoluzione dei conflitti”. Con questo spirito, nelle ultime settimane, l’Ateneo pisano si è attivato anche con azioni concrete di supporto psicologico, di sostegno accademico e di benefici economici a favore delle studentesse e degli studenti, delle docenti e dei docenti vittime della guerra.