Un’installazione, firmata da quattro artisti contemporanei, in dialogo con il Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti, icona dell’umanesimo cristiano. E’ quanto propone la mostra ‘Fons Vitae‘ allestita nel museo Marino Marini di Firenze.
Peter Brandes, Maja Lisa Engelhardt, Susan Kanaga e Filippo Rossi riflettono sul mistero di cui parla il capolavoro albertiano: la resurrezione di Gesù e la prospettiva di una vita nuova. L’installazione ‘Fonte di Vita‘ sarà visibile dal 24 aprile fino al 6 giugno.
L’opera dialoga con il Sepolcro e i quattro artisti costruiscono uno spazio contemporaneo di ‘resurrezione’ attraverso luce, acqua e natura che tornano fiorire.
La base del Sepolcro quattrocentesco tracciata sul pavimento viene trasformata in luce da Peter Brandes, mentre a destra e sinistra le sculture di Maja Lisa Engelhardt ne evocano il miracolo. Sopra le scale, tra i fiori dipinti da Susan Kanaga, Filippo Rossi raffigura il mondo nuovo evocato nell’Apocalisse, in mezzo al quale scorre un fiume d’acqua.
“Dopo due anni di sofferenza e morte, questa mostra traduce in immagini la speranza di tutti di tornare a vivere“, commenta Timoty Verdon, direttore dell’ufficio di Arte sacra della diocesi di Firenze.
Per la presidente del museo Marino Marini Firenze, Patrizia Asproni, è “una mostra che cattura lo spirito del luogo: un museo che contiene al suo interno una cappella consacrata, il simbolismo del tempietto Rucellai e la forza delle opere di arte contemporanea, la luce meditativa dell’architettura e il buio silenzioso della cripta sotterranea, la pervasività del senso del sacro e dello spirito laico fusi insieme nell’umanesimo dell’arte“.
Il progetto espositivo si completa con il convegno ‘Rinascenza come Resurrezione‘ che si propone una rilettura integrale del Santo Sepolcro dell’Alberti come icona dell’umanesimo cristiano. L’evento si apre nella basilica di San Lorenzo, il 21 aprile alle 16, con gli interventi di Timothy Verdon e del professor Alexei Lidov.
Il convegno e la mostra costituiscono un progetto complessivo promosso dall’Arcidiocesi di Firenze.