Pasqua di ripartenza per il turismo in Toscana: lo dicono le folle nei centri storici e negli stabilimenti della costa e lo dicono le file all’ingresso dei musei nelle città d’arte. Lo mettono nero su bianco anche i numeri delle prenotazioni che hanno finalmente ripreso a correre, con un respiro di sollievo per gli operatori del settore. I dati raccolti da Toscana Promozione Turistica ed elaborati da Irpet, l’istituto regionale per la programmazione economica, sono più che incoraggianti anche per la prossima stagione estiva: “Un buon segnale” secondo il presidente della Regione Eugenio Giani che ha fatto il punto sul settore alla vigilia del lungo fine settimana di festa.
I numeri della prima vacanza di primavera
Se non è “tutto esaurito” poco manca. L’occupazione media delle strutture dovrebbe attestarsi nella regione al 68,2 per cento e in alcune aree raggiungere pure l’80 per cento. Sono 550 mila i pernottamenti stimati per i giorni di Pasqua nelle strutture ricettive di tutta la Toscana: turisti ancora per lo più italiani, il 77,2 per cento delle presenze, ma con 125 mila pernottamenti di stranieri attesi, in gran parte europei.
Una importante novità: tornano i turisti statunitensi. Tra le strutture intervistate, una su dieci dichiara la crescita degli americani. In aumento anche tedeschi, francesi, svizzeri e britannici. Turisti sopra la media regionale nelle città e nei centri d’arte (76,1 per cento di tasso di occupazione dei posti letto), le più penalizzate nei due anni di pandemia, e nelle località termali (72,9 per cento). Si sceglie più l’albergo (72,7 per cento) rispetto all’extraalberghiero (62,8 per cento). Ma i flussi non sono trascurabili neppure in collina e campagna (63,7 per cento) e sulla costa (60,3 per cento). In montagna è occupato quasi un posto su due (45,8 per cento).
“Un quarto degli italiani ha deciso di passare fuori casa la Pasqua, magari non nelle mete esotiche di un tempo ma in Italia. La ripresa del turismo culturale in Toscana è testimoniata dalle file ai musei – spiega il presidente Giani – Gli Uffizi sono la struttura più visitata in tutta Italia, ma i musei che tornano a riempirsi non sono gli Uffizi di Firenze ed osserviamo lo stesso fenomeno in tutta la Toscana diffusa. Basta passeggiare nelle città d’arte o spingersi verso il mare, nei centri balneari di Versilia e Maremma, per rendersene conto. Accanto ai musei è riparito anche il settore dello spettacolo dal vivo, nei teatri”.
Turismo vuol dire anche lavoro. Nel primo trimestre 2022 si registra un saldo positivo di 4.722 posizioni nelle attivazioni nette di lavoro, superiore significatamente rispetto a quello dell’anno precedente. Negli stessi tre mesi del 2020 ne erano stati persi quasi seimila.
Le previsioni per la prossima estate, con l’incognita della guerra
Buone le prospettive anche per maggio e giugno 2022: il 62,7 per cento degli operatori si aspetta un ulteriore consolidamento della ripresa. Irpet stima che quest’anno si possano recuperare 9 dei 17 milioni di presenze ufficiali che ancora separano la Toscana dai livelli pre-pandemia. L’anno scorso, nel 2021, ne erano già state recuperate 9,3 milioni rispetto al crollo di 26 milioni di presenze del 2020.
Unica, grande incertezza, che pesa su uno scenario che dopo molto tempo tende all’ottimismo è la situazione geopolitica internazionale. La guerra russo-ucraina potrebbe avere. a lungo termine, un impatto difficile da valutare. L’incertezza economica, l’aumento dei costi di trasporto per il caro energia e l’inflazione potrebbero infatti annullare gli effetti della ripresa.