Sono oltre 2700 i giovani che partiranno da tutta la Toscana in occasione del Lunedì dell’Angelo per raggiungere Roma. Niente gita fuori porta per loro. Lunedì 18 aprile è stato organizzato il Pellegrinaggio degli adolescenti in Vaticano. Sarà l’occasione per i giovani toscani di incontrare Papa Francesco. Un modo per rivedere il pontefice dopo che all’ultimo minuto, lo scorso febbraio era stato costretto a dare forfait. Niente visita e messa in Santa Croce per lui.
Il Pellegrinaggio degli adolescenti per vedere il papa
All’appello lanciato dal papa per un’ampia partecipazione al Pellegrinaggio degli adolescenti hanno risposto tutte le diocesi della Toscana. Solo da Firenze sono circa 5oo i ragazzi diretti a Roma. I pullman organizzati per il pellegrinaggio degli adolescenti sono sold out da tempo e in tanti hanno preferito optare per il viaggio in treno. Una piccola percentuale di adolescenti arriverà nella capitale accompagnata da mamma e papà.
Un’organizzazione impeccabile
Perfetta l’organizzazione del Pellegrinaggio degli adolescenti: sul web si trova di tutto. Ecco quindi che si possono scaricare i canti che saranno eseguiti in modo di arrivare preparati all’appuntamento di lunedì 18. Si può stampare il cartello da apporre sull’autobus e prenotare il kit per il pellegrino.
Dal Regina Coeli alla veglia di preghiera
Il programma del Pellegrinaggio degli adolescenti prevede a mezzogiorno il Regina Coeli con il Papa. Nel pomeriggio l’inizio delle attività di accoglienza e alle 17:30 l’ingresso sulla Piazza di Francesco sulla papamobile e giro fra i ragazzi. Dopo il saluto ai partecipanti l’ascolto e la meditazione del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni. Quindi l’inizio della veglia di preghiera con un primo momento di scambio fra gli adolescenti e il Papa, il discorso del Papa, la professione di fede e un momento finale attorno alle 19.
L’occasione di ritrovarsi dopo la pandemia
Dall’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino arriveranno nella capitale oltre 150 giovani con i loro accompagnatori. Saranno coordinati da don Emanuele Salvatori, incaricato del Servizio per la pastorale giovanile della curia senese. “Abbiamo avuto una grande adesione – spiega don Salvatori -. C’è voglia di vedere e di ascoltare il Santo Padre in un momento difficile, soprattutto per i giovani, dopo una pandemia durata 2 anni ed ora la guerra che sta sconvolgendo il mondo intero“.
“Sarà anche l’occasione – conclude – per stare insieme dopo tanto tempo e per pregare per i coetanei ucraini che stanno soffrendo gli effetti di un guerra senza senso”.