Dopo oltre un decennio di abbandono riapre al pubblico Palazzo Portinari Salviati a Firenze che ospitava l’ex Banca Toscana, uno degli edifici storici più prestigiosi della città, grazie all’investimento di LDC Hotels & Resorts gruppo che ha sede a Taiwan e che dal 2013 sta investendo ingenti capitali nel restauro di beni storici e artistici in Italia destinati a uso residenziale e alberghiero.
Il palazzo fu costruito nel ‘400 da Folco Portinari, padre della Beatrice resa celebre da Dante Alighieri. Nel 1456 fu poi acquistato da Jacopo Salviati, marito di Lucrezia de’ Medici, che lo fece ampliare e rimodernare da un architetto sconosciuto, forse Michelozzo per il progetto iniziale, sviluppato poi da Giuliano da Sangallo.
Un secolo dopo il palazzo che è stata anche residenza di Cosimo I Granduca di Toscana ebbe poi la sua forma attuale grazie all’operato di Bramante Lazzeri.
Il restauro
Il restauro iniziato nel 2019 ha impiegato circa 300 persone tra professionisti, operai e artigiani ed è stato realizzato sotto la tutela della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le provincia di Pistoia e Prato.
I lavori al piano nobile che ospiterà un’esclusiva residenza d’epoca con 13 suite sono stati occasione di continue ed emozionanti scoperte, straordinario è stato il ritrovamento sotto strati di scialbo delle pitture di statue calssiche sulle pareti della galleria che sul soffitto ospita il grande affresco dell’Olimpo realizzato nel 1780 da Tommaso Gherardini.
Nei soffitti a cassettoni lignei delle suite è tornato visibile lo stemma della famiglia Portinari, un portone tenuto tra le zampe di due leoni rampanti.
Al piano terra, infine, si trovano gli splendidi cicli decorativi realizzati da Alessandro Allori tra il 1574 e il 1576 e dedicati alle storie di Ulisse e di Ercole e il singolare fregio della Batracomiomachia con la rappresentazione della battaglia tra topi e rane tratto dal poemetto attribuito a Omero.
Il “salotto” dello chef Vito Mollica
Il 15 aprile aprirà il Salotto Portinari Bar e Bistrot, mentre si dovrà attendere giugno per poter ammirare la Cappella Salviati, ancora in restauro e la Corte degli Imperatori che sarà la sede del ristorante Chic Nonna curato dallo chef Vito Mollica.
I proprietari del palazzo hanno dichiarato che si immaginano più come dei custodi di questo importante tesoro d’arte che dei manager e desiderano in futuro dedicare un giorno alla settimana alle visite guidate agli affreschi ritrovati.
“Ci siamo presi cura di questa preziosa testimonianza di storia e di cultura, consapevoli di esserne solo i custodi – ha detto Nelson Chang, amministratore delegato di LDC Group -. Il recupero di questo palazzo è anzitutto un’operazione di valorizzazione culturale affinché il suo patrimonio possa essere conosciuto e apprezzato da tutti”.
Per il sindaco di Firenze, Dario Nardella “con questo recupero diamo una vita nuova a questo palazzo. Questo intervento è considerato un esempio a livello nazionale di come si debba recuperare e restaurare un palazzo storico. E’ la dimostrazione di come capitali internazionali possano dare grande lustro al capitale storico della nostra città”.