Tornare alla terra, curarla, custodirla, amarla e renderla redditizia. L’antico mestiere del “contadino” sta appassionando sempre più le giovani generazioni che possono rappresentare non solo il futuro ma sopratutto il presente della Toscana agricola. Un interesse dei giovani verso il lavoro sui campi “intercettato”, fra le varie agenzie formative, anche da ChiantiForm di San Casciano Val di Pesa che mette a disposizione un percorso di istruzione e formazione professionale di tre anni da oltre tremila ore di teoria, pratica e stage in azienda per ottenere la qualifica di “addetto agli interventi tecnici ed agronomici sulle coltivazioni e alla gestione di impianti, macchine ed attrezzature”.
Corsi che consentono ai giovani agricoltori alte garanzie di occupazione: circa il 90% dei ragazzi diplomati è riuscito a trovare un’occupazione e il 30% è stato invece assunto a tempo indeterminato. Percorsi di studio e formazione che hanno trovato anche il sostegno della Regione Toscana, grazie al progetto Giovanisì.
Dika: Se un giovane non ha voglia di studiare non dobbiamo demonizzarlo ma prenderlo per mano e aiutarlo a rendersi autonomo
Una realtà che nelle scorse settimane ha visitato anche il consigliere per l’innovazione e le politiche giovanili del presidente Giani, Bernard Dika. “Se un giovane non ha voglia di studiare non dobbiamo demonizzarlo ma prenderlo per mano e aiutarlo a rendersi autonomo ed è per questo che nascono questi progetti. Giovanisì -ha aggiunto – vuole offrire opportunità per aiutare i giovani a trovare la propria strada. Poi aggiunge: “La Toscana è agricoltura e ci sono tanti giovani che hanno il coraggio di innovare, un esempio di come si possa modernizzare il processo lavorativo, valorizzando la nostra terra e i nostri bellissimi paesaggi”.
Ne è convinto anche il diciottenne Gabriele, che parla dei suoi sogni di “moderno contadino” in mezzo agli olivi, proprio davanti alla scuola dove sta imparando le fondamenta del mestiere. Giovane, giovanissimo ma con le idee chiare. Intorno al suo progetto di agricoltore ci sono il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità. “Finito questo corso sceglierò una scuola superiore ad indirizzo agricolo per poi studiare agronomia all’università”. Ed ha già delineato anche i passi successivi. “Inizialmente vorrei occuparmi di management aziendale nel settore agricolo però in futuro vorrei aprire un’azienda mia che metta al centro il rispetto natura”.
Alza gli occhi, sorride. “Poi vorrei coinvolgere altri giovani. Sta a noi vedere gli errori fatti in passato e cercare di migliorare, a partire dal rispetto dell’ambiente. Qui sto imparando come trattare la piante, in maniera naturale”.
Niccolò: Respirare aria fresca, veder il paesaggio. In campagna è tutto più bello
Imparare, conoscere, acquisire competenze. C’è il lavoro sui banchi di scuola e poi c’è quello sul campo come la potatura delle viti, ad esempio. Ce ne parla Niccolò, anche lui appena diciottenne. “A me piace fare più pratica che teoria”, ammette e poi ci racconta com’è nata la passione per l’agricoltura. “Tutto è partito questa estate quando ho lavorato l’orto di mia zia. Respirare aria fresca, vedere il paesaggio. E’ tutto più bello”. Poi i desideri :“Spero di entrare in un’azienda agricola. E’ il mio sogno”.
Accanto a lui c’è Lorenzo che invece vuol diventare trattorista. Poi ci sono le storie come quella di Arbis che ha scelto ha lasciato l’Albania per lavorare la terra, come già fanno i suoi genitori nel proprio paese d’origine. La sera studia per prendere la licenza di terza media, il resto del giorno lo dedica alla scuola per agricoltori. “Appena sono arrivato qua ho iniziato a studiare la lingua italiana, poi la mia educatrice mi ha fatto conoscere questo corso. Sono già al secondo anno ed ho già fatto un mese di stage nell’azienda agricola di San Michele a Torri. Dal prossimo anno vorrei anche fare un ulteriore corso, mi piace studiare. Vorrei avere un’azienda mia, familiare. Produrre ortaggi, come mia madre in Albania”.
Matteo: Le api mi hanno sempre affascinato. Ho iniziato con 3 cassette, oggi produco 400 kg di miele all’anno
Un obiettivo già realizzato invece per Matteo Marchi, 25enne di Mercatale Val di Pesa. Nel podere di famiglia ha iniziato a produrre miele dopo aver frequentato i corsi di ChiantiForm. Tutto è iniziato dalla scuola, poi è arrivato il lavoro. “Prima in una fattoria qua vicino, spiega. Poi ho provato a costruire qualcosa di mio, a piccoli passi. Le api mi hanno sempre affascinato. Ho iniziato con tre cassette”. Adesso sono 28 e la resa è cresciuta: le sue api arrivano a produrre circa 400 kg di miele all’anno . “Lavorare in mezzo alla natura è un’emozione unica, mi riempie di gioia. La natura insegna che ci vuole pazienza, cura delle cose e rispettare i tempi in modo corretto. Io mi sento custode di questo posto, è mio”.
Cura, appartenenza, sogni: i giovani sono pronti a coltivare il presente della Toscana.
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La scuola per contadini del Chianti è protagonista della settima puntata di Accenti intoscana, il format video realizzato da Fondazione sistema Toscana (Ufficio Giovanisì e redazione di intoscana.it) che racconta da vicino le storie possibili di Giovanisì.