Il conflitto tra Ucraina e Russia al centro del confronto tra il parlamento degli studenti della Toscana con professori universitari esperti di relazioni internazionali. L’0ccasione per capire le ragioni, anche storiche, della guerra in atto. L’iniziativa è stata organizzata dal Consiglio regionale della Toscana con il forum ‘La guerra in Ucraina: quali sfide per la politica internazionale?‘.
Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha parlato di “una situazione che nessuno di noi ha mai vissuto, noi siamo un popolo libero e abbiamo la possibilità di esprimerci e di vivere la vita così come siamo abituati a fare grazie a chi prima di noi ha combattuto per la nostra libertà. Oggi vedere quelle immagini, vedere le bombe sulla case che uccidono i civili è qualcosa che fa male, non si può rimanere inermi, non si può continuare a dire né con l’aggressore, né con l’aggredito“.
Per Mazzeo “la prospettiva in risposta ai rischi dell’Europa deve essere una difesa comune europea, che va dalla sicurezza delle reti cibernetiche a una politica industriale comune della difesa“.
Per il consigliere regionale Cristina Giachi “alla generazione dei giovani abbiamo chiesto grandi sacrifici per affrontare la pandemia e tutti i suoi provvedimenti e adesso proponiamo loro uno scenario di guerra. Perché noi adulti abbiamo lasciato un mondo violento, diviso e dobbiamo riconoscerlo. Per questo è importante un pomeriggio dedicato alla comprensione dello scenario ucraino e russo con chi lo studia e lo conosce bene“.
A guidare la delegazione del Parlamento degli studenti il presidente Mauro Cioci: “Per noi giovani è particolarmente straziante vedere una situazione umanitaria così in crisi, così vicino a noi. E di sicuro fa paura anche perché abbiamo visto immagini di ragazze e ragazzi che vivevano fino a ieri la vita come noi, andavamo a scuola, vedevano gli amici e uscivano la sera. Ora sono costretti a fuggire e a nascondersi in bunker sotterranei, ad abbandonare la loro Patria o ad andare ad arruolarsi. È un momento particolare per noi che vediamo per la prima volta una guerra così vicina”.
A rispondere alle domande delle giovani e dei giovani del Parlamento degli studenti, Serena Giusti, docente di relazioni internazionali alla Scuola superiore S.Anna di Pisa e vicepresidente del Forum per i problemi della pace e della guerra di Firenze e Alberto Tonini, docente di Storia delle relazioni internazionali dell’Università di Firenze.
Tanti interrogativi, dalle ragioni di questo conflitto all’importanza del diritto internazionale, dall’accoglienza delle migliaia di profughi alla disinformazione che caratterizza questa fase del conflitto, dal ruolo di Nato e Unione europea alle opzioni sul campo quando il conflitto sarà concluso a partire da quella ventilata della creazione di un esercito europeo.
“Non credo al rafforzamento degli apparati militari – ha sottolineato Alberto Tonini – la guerra non è mai la soluzione. Sarebbe semmai necessaria, da parte dell’Europa, una politica estera comune”. Dell’utilità di una forza d’intervento rapido a livello europeo ha parlato Serena Giusti “non un vero esercito, ma il coordinamento di 5mila unità provenienti dai diversi Paesi dell’Unione”.
Per la docente di relazioni internazionali della scuola Sant’Anna di Pisa “il fatto positivo di questi giorni è che si continui a negoziare e che ci siano delle aperture da entrambe le parti, ma la cosa fondamentale è che si arrivi al cessate il fuoco, solo questo può essere una svolta anche nei negoziati in corso. Per la Toscana – ha aggiunto Giusti – gli effetti che ci possono essere sono i flussi migratori con profughi in arrivo in Toscana e poi ci sono gli effetti economici che ci aspettano”.