Il vino toscano vola sulle ali dell’export registrando prezzi in crescita per bianchi e rossi. Dati che compensano una produzione in flessione a causa di un’annata non esaltante sotto il profilo meteo. A fotografare l’andamento del mercato vinicolo toscano la ricerca di Ismea, presentata a “PrimAnteprima 2022”.
L’abituale giornata inaugurale della Settimana delle “Anteprime di Toscana” è promossa da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze e da Fondazione Sistema Toscana.
Il bilancio del 2021 per il vino Made in Tuscany è in positivo e i dati fotografano una realtà dinamica. Secondo i dati raccolti da Artea sulla vendemmia 2021 la Toscana ha prodotto 2,04 milioni di ettolitri di vino. Si tratta di un 7% in meno rispetto all’anno precedente: una cifra che colloca la produzione toscana 2021 tra le più basse rispetto agli ultimi 5 anni.
Vino, Dop toscane protagoniste
A pesare su questa flessione le gelate primaverili e le scarse precipitazioni estive, mentre la produzione nazionale tendenzialmente invariata rispetto all’anno precedente. La Toscana con i vini Dop gioca sempre un ruolo di primo piano: con 1,3 milioni di ettolitri di vino DOP imbottigliato, nel 2020 la Toscana ha rappresentato l’8% del totale italiano, (16,5 milioni di ettolitri). La quota toscana sale all’11% in termini di valore del prodotto imbottigliato.
Imbottigliato, il peso di Chianti e Gallo Nero
I primi dati disponibili per il 2021 indicano un trend molto positivo perché il prodotto imbottigliato è cresciuto nelle DOP dell’8% circa rispetto al 2020 attestandosi sopra 1,4 milioni di ettolitri. Il Chianti da solo rappresenta circa la metà del totale del volume imbottigliato, seguito da Chianti Classico con 20%.
Vino l’export premia la Toscana
Il 2021 si conferma un anno positivo per le etichette toscane certificate DOP. Ottengono incrementi addirittura superiori a quelli del settore vino nel complesso, che già evidenziava il miglior dato degli ultimi dieci anni. In volume, vengono superati gli 800mila ettolitri (+7,4%), mentre i 625 milioni di euro (di cui 604 nel segmento dei rossi) hanno messo a segno un incremento del 15% su base annua raggiungendo il più alto livello di sempre.
Gli Stati Uniti si confermano tra i maggiori importatori di vino Made in Tuscany seguiti da Germania, Canada, Svizzera e Gran Bretagna. Più in basso Francia, Paesi Bassi e Giappone, sorprendente il balzo in avanti della Corea del Sud dove alcune denominazioni come il Chianti Classico hanno registrato un +300%.
Dop, l’unicità della Toscana
A sottolineare le peculiarità della Toscana la vice presidente della Regione Toscana e assessora all’Agroalimentare Stefania Saccardi. “Il confronto a livello nazionale, ci restituisce un ranking regionale in cui la Toscana è settima per vino prodotto con una quota pari al 5% del totale” sottolinea. L’unicità della Toscana tuttavia “emerge nel poter vantare sul suo territorio 58 indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT che presidiano la quasi totalità della superficie vitata toscana (96,4% rispetto alla pur elevata media nazionale situata intorno al 63%)“.
Il Sangiovese si conferma il re
La Toscana è terra di vini rossi (87%) e di vini a denominazione di origine protetta. Nel 2021 i vini Dop hanno raggiunto il 70% della produzione totale, mentre la media nazionale si aggira sul 45%. Le superfici vitate si fermano sotto la soglia dei 60mila ettari, la provincia di Siena ne conta 20mila (pari a un terzo) mentre Firenze e dintorni si assesta sui 16mila.
Il 96% della superficie è destinato a vini a denominazione,. Ancora una volta la percentuale registrata in Toscana è molto superiore alla nazionale (62%). Tra i vitigni domina il Sangiovese, che occupa oltre il 60% delle superfici coltivate (36mila ettari). Seguono a grande distanza, vitigni internazionali quali Merlot (4.834 ettari), Cabernet Sauvignon (3.766 ettari), e vitigni autoctoni come il Trebbiano Toscano (2.344 ettari), il Canaiolo nero (1.160) e la Vernaccia di San Gimignano (810). Su 52 Denominazioni, di cui 11 DOCG Chianti e Chianti Classico rivendicano rispettivamente il 31 e il 21% della superficie.
Il fenomeno bio in Toscana
Circa un terzo dell’intera superficie a vigneto regionale è coltivato secondo il metodo dell’agricoltura biologica. La Toscana può contare sul 17% della superficie a bio in Italia. Sono circa 350mila gli ettolitri bio made in Tuscany, il 15% dei 2,2 milioni di ettolitri prodotti a livello nazionale.
Un trend, quello del bio in Toscana, che è esploso negli ultimi dieci anni. Ad oggi sono centinaia le aziende vinicole in conversione e molte delle denominazioni hanno raggiunto una produzione bio che si aggira sul 50%, talvolta superando questa percentuale.
“Importanti sono state le misure di sostegno offerte dal PSR Toscana – aggiunge ancora l’assessora Saccardi – L’obiettivo della superficie produttiva imposta da Bruxelles con il New Green Deal è stato largamente raggiunto dalla Toscana. La strategia “Farm to Fork”, cuore del nuovo Green Deal, va avanti secondo un “percorso green” per raggiungere, entro il 2050, la neutralità climatica nel nostro continente. L’obiettivo per l’agricoltura biologica è raggiungere, come minimo, il 25% della SAU agricola” conclude.
Prezzi in ripresa, tirano i bianchi
Dopo la battuta d’arresto del 2020, quotazioni in ripresa nel 2021: i vini al vertice della piramide di qualità crescono del 3% in termini di prezzi sul mercato. Vanno meglio i bianchi (+3,5%) dei rossi (+2,5%). Il trend si conferma anche nei primi mesi del 2022. A far registrare la miglior performance in termini di prezzi, tra le principali denominazioni, il Chianti.
L’identikit del consumatore DOP toscano
Il profilo del consumatore tipo appartiene alle famiglie “non più giovani” (64% degli acquirenti è nella fascia over 60) con reddito medio-alto, residenti nel Centro Nord. I vini toscani pesano per il 15,4% sul totale delle Dop vendute in GDO. Le vendite tirano nel Centro Italia (+7%) e tengono nel Mezzogiorno, mentre si registra un calo al Nord. Anche tra famiglie a basso reddito, pur non essendo rilevanti (incidono per l’11% dello share) segnano un netto recupero del 28%. Appeal ritrovato anche tra le coppie giovani: un incoraggiante +21,8% in volume.
La serata in Palazzo Vecchio
Il programma di PrimAnteprima prosegue alle ore 19 in Palazzo Vecchio: oltre un centinaio di giornalisti specializzati del settore vinicolo nazionali e internazionali partecipano all’inaugurazione delle Anteprime 2022 (evento ad invito).
La serata si svolge nel Salone dei Cinquecento dove gli ospiti sono accolti dalle istituzioni, dagli organizzatori e dai rappresentanti dei Consorzi di tutela del vino toscani. L’evento, a cui parteciperà anche Gianna Nannini, sarà accompagnato dalle note di pace dai Giovani Artisti del Maggio Musicale Fiorentino.
La settimana delle Anteprime di Toscana
I Consorzi di Tutela da domenica 20 a venerdì 25 marzo sono impegnati nel presentare le nuove annate alla stampa specializzata di settore. Fitto di appuntamenti il calendario di degustazioni per wine lovers e addetti ai lavori.
Si parte domenica 20 marzo con “Chianti Lovers & Rosso Morellino” a cura del Consorzio vino Chianti e Consorzio a tutela del vino Morellino di Scansano; lunedì 21 e martedì 22 marzo “Chianti Classico Collection” a cura del Consorzio vino Chianti Classico; martedì 22 e mercoledì 23 marzo “Anteprima della Vernaccia di San Gimignano” a cura del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano; mercoledì 23 e giovedì 24 marzo “Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano” – a cura del Consorzio vino Nobile di Montepulciano Toscana, venerdì 25 marzo “Anteprima L’Altra Toscana”. A questo appuntamento partecipano il Consorzio di tutela dei vini di Carmignano, Consorzio Chianti Rufina, Consorzio vini delle Colline Lucchesi, Consorzio di tutela dei vini D.O.C. Cortona, Consorzio tutela vini della Maremma Toscana Consorzio tutela vini Montecucco, Consorzio del vino Orcia, Consorzio tutela vini Terre di Casole, Consorzio vini Terre di Pisa, Consorzio vini D.O.C. Valdarno di Sopra.