La Toscana ha risposto ai bandi emessi dal ministero della Transizione ecologica nell’ambito del Pnrr, presentando 145 progetti per un valore complessivo di 407,8 milioni di investimenti sul trattamento dei rifiuti e l’economia ricolare. La Regione deve ora attendere il risultato dei bandi nazionali con i quali verranno distribuite le risorse del Pnrr.
Due nuovi impianti per Ato Centro
Per quanto riguarda l’Ato Centro sono stati proposti due nuovi impianti: un digestore anaerobico per il trattamento della frazione biologica dei rifiuti che costerà 28,5 milioni e che entrerà in funzione nel comune di Rufina al posto dell’inceneritore, chiuso da anni.
L’altro selezionerà la carta e il cartone provenienti dalla raccolta differenziata, costerà 12,5 milioni e sarà realizzato alla periferia di Pistoia. Previsti anche 11 centri di raccolta per rifiuti ingombranti, la sostituzione dei vecchi contenitori e 2,5 milioni per speciali mezzi ecologici per la raccolta rifiuti.
I 70 progetti di Ato Costa
L’Ato Costa, ha poi spiegato la Regione, ha presentato 70 progetti per complessivi 193 milioni: da quelli per l’infrastrutturazione del territorio, ai centri di raccolta-riuso, alle compostiere di comunità, alla digestione anaerobica con la produzione di biometano, alla valorizzazione degli imballaggi, alla gestione dei materiali assorbenti e dei rifiuti tessili.
Rifiuti, i progetti di Ato Sud
L’Ato Sud ha proposto 18 progetti che prevedono l’acquisto di contenitori ad accesso controllato per un investimento di 19,8 milioni, sei progetti finalizzati all’installazione di isole ecologiche interrate (per 6,6 milioni), 11 nuovi centri di raccolta, sei adeguamenti previsti di centri già esistenti (7,3 milioni) e sette nuovi impianti per 100,6 milioni (tre digestori anaerobici, una linea di trattamento di multimateriali, un impianto di selezione di imballaggi cellulosici, un separatore di vari materiali riciclabili e dell’ammodernamento di un impianto di compostaggio).
Rifiuti tra programmazione e progettazione
“Si è trattato – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – di un ottimo lavoro condotto dai tre ambiti territoriali ottimali e dai gestori del servizio di smaltimento dei rifiuti, che hanno mostrato una notevole capacità di programmazione e di progettazione, in grado di portare la Toscana a livelli sempre più avanzati in tema di raccolta differenziata e di trattamento dei rifiuti con tecnologie all’avanguardia e sempre meno impattanti sull’ambiente“.
Progetti finanziati in ogni caso
Giani ha poi spiegato che se il ministero decidesse di non finanziare i progetti toscani, la Regione potrebbe attivare altre fonti di finanziamento per realizzarli. “Abbiamo imparato in questo periodo che la capacità maggiore di investimento sta nell’avere progetti – ha detto Giani – nel senso che non c’è un problema di risorse perché oltre al Pnrr c’è la prospettiva dei fondi strutturali europei e ad esempio su opere di questo genere il Fondo europeo per lo sviluppo regionale ci prospetta dal 2021 al 2027 1,2 miliardi. Conseguentemente chi non entra nel Pnrr noi lo potremmo inserire nel contesto di cifra derivante dal Fesr. Non solo, ho visto che dove non si arriva con i fondi europei lo Stato sta finanziando il fondo di coesione e sviluppo, ovvero soldi che vengono da risorse nazionali“.
Soluzioni di qualità per tutti gli ambiti
“Le richieste della Toscana – ha detto l’assessore regionale all’ambiente, Monia Monni – abbracciano tutti questi vari ambiti di intervento con soluzioni di qualità che ci auguriamo quindi vengano in larga parte finanziate. Attendiamo dunque fiduciosi l’esito dei bandi nazionali, ma tengo a precisare che contiamo comunque di finanziare e quindi realizzare tutti i progetti che abbiamo in cantiere e che sono destinati a far compiere un deciso salto di qualità in questo settore strategico sia per la nostra economia che per i cittadini della Toscana“.