Diciassette rintocchi di campana, uno per ogni giorno di guerra, in una piazza Santa Croce stracolma come non accadeva da anni ormai, ventimila persone almeno. E’ la grande manifestazione che da Firenze unisce tutta l’Europa e altre 100 sue città in un grande no alla guerra. “Cities stand with Ukraine”, è il titolo dell’evento lanciata dal sindaco Dario Nardella che ha invitato nel capoluogo toscano tutte le città dell’Eurocities.
L’intervento in diretta di Zelensky
Dal sagrato della basilica si alternano interventi, presentati dalla conduttrice televisiva e scrittrice Camila Raznovich, ma l’attesa è tutta per il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky collegato dalla capitale sotto attacco. Dal maxi schermo di 6 metri, accanto alla statua di Dante Alighieri, compare con gli occhi stanchi e la voce ferma, la maglia verde da combattente. “Saluto tutti gli amici di Ucraina, d’Europa, tutti amici della libertà, so che oggi siete oltre 100mila in diverse piazze di diverse città, noi ucraini siamo grati”.
E ricorda un numero, che racchiude la tragedia di questa guerra: “Chiediamo di ricordare il numero 79, i 79 bambini uccisi dalla guerra, 79 famiglie distrutte. Dobbiamo fare in modo che questo numero non aumenti e che nessuno lo dimentichi”. “Servono sanzioni perché ogni soldato russo capisca il prezzo di ogni sparo contro i civili”.
“Questa guerra non è stata iniziata da noi, questa è l’invasione cinica e crudele da parte della Russia, è la guerra contro il popolo ucraino”, ha detto il presidente. “Le forze armate russe hanno circondato le città ucraine e le vogliono distruggere. Bombardano 24 ore su 24, bombardano le cliniche, le chiese, le piazze, che sono come le vostre”. “Questa guerra non è solo contro gli ucraini ma contro i valori che ci uniscono, contro il nostro modo di vivere”. “Dite ai vostri politici di chiudere i cieli dell’Ucraina”, “dai razzi, dagli aerei russi, dai missili”.
Applausi, tanti, come la commozione e l’angoscia per una escalation di violenza e il groviglio di tragici eventi che hanno come caro prezzo solo vite umane. “Le persone in fuga, ma anche le persone che restano, le stimiamo a più di 12 milioni che hanno i bisogni più elementari di assistenza umanitaria in Ucraina. Hanno bisogno di tutto. Di generi di prima necessità, di coperte per ripararsi dal freddo, di cibo, di medicine e lo stesso i rifugiati che si trovano nei paesi vicini. Ci sarà poi bisogno di molta accoglienza soprattutto se la crisi durerà parecchio tempo, come temiamo”, ha detto Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel videomessaggio trasmesso alla manifestazione.
La manifestazione, tra musica, videomessaggi e il ricordo di David Sassoli
Poco dopo le 15, a dare il via alla manifestazione è stata la musica. L’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretta dal maestro Daniele Gatti, dal cenacolo di Santa Croce ha suonato ‘Ave Verum Corpus’ di Mozart.
Poi gli interventi. Del sindaco di Firenze Dario Nardella: “Siamo qui per chiedere al governo russo, con tutto il fiato che abbiamo in corpo: fermatevi, fermatevi per favore, prima che le macerie possano seppellire ogni iniziativa diplomatica, fermatevi e ascoltate la voce che viene dalle piazze europee, perché vogliamo la pace”. E i tanti contributi video, tra gli altri, della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, del sindaco di Atene Kṓstas Bakogiánnīs, di Varsavia Rafał Trzaskowski e di Marsiglia Benoît Payan, ma soprattutto quelli di Kiev e di Leopoli. “Che meraviglia vedere tutti voi uniti con l’Ucraina, la vostra solidarietà è importantissima, voglio ringraziare tutto voi italiani per il sostegno enorme al mio paese, grazie a Nardella per questa manifestazione in tante citta’ europee. L’Ucraina sta difendendo anche l’Europa e l’intero mondo democratico, difendiamo i nostri e vostri valori, forza Ucraina, forza Italia”, ha detto l’ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyck presente alla manifestazione.
“Grande Firenze, grande Toscana, grande Italia. Sono felice di vedere questa piazza nuovamente irradiare a tutta l’Europa la sua vocazione alla pace e l’auspicio che si arrivi presto ad una tregua”, ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani. “Mi auguro che la tregua ci sia e che anche a partire da una manifestazione come quella di oggi si possa avviare una trattativa che contribuisca a creare davvero le condizioni per fare tacere i fucili, spegnere la voce della guerra e far parlare quella della pace”.
Poco dopo le 16.30, la manifestazione si è conclusa sulle note di Imagine di John Lennon, cantata in coro da una piazza sempre più unita.