Una nuova casa, più sicura, per le cicogne a Monsummano Terme. Avevano infatti costruito un nido su un palo con trasformatore, in equilibrio un po’ precario per la sicurezza degli esemplari e soprattutto dei piccoli. Così grazie all’intervento del gestore della rete, E-Distribuzione del gruppo Enel, e con il coordinamento del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, ecco che i tecnici hanno montato una piattaforma più sicura, adatta ad ospitarle nella stagione primaverile.
I nidi di cicogna bianca sono rari in regione. Gli esemplari nidificano in Toscana solo dal 2005, dopo alcuni secoli di assenza. Al momento sono solo 10 i siti di nidificazione conosciuti in tutta la regione, per lo più ai margini del Padule di Fucecchio e nelle vicine piane di Pistoia, Prato e di Pisa.
Il nido costruito nel 2018
Hanno scelto un palo in località Contolese, uno dei quattro trasformatori vicino alla zona umida del Padule di Fucecchio. Nel 2018 un esemplare di cicogna ha costruito lì il nido per poi riprodursi con successo anche nelle tre stagioni successive. Il posto scelto è risultato percoloso per la loro incolumità, inducendo E-Distribuzione ad intervenire con la supervisione del Centro del Padule di Fucecchio per trasferire il nido su un sostegno vicino. “Adesso – fanno sapere da Enel – è il momento di sostituire la vecchia piattaforma artificiale, costruita a suo tempo d’urgenza, con una nuova e più resistente”.
L’intervento dei tecnici per costruire la nuova casa delle cicogne
I tecnici di E-Distribuzione hanno così rimosso la piattaforma provvisoria che accoglieva il nido per sostituirla con una piu’ adeguata, in modo da ospitare le cicogne nell’imminente stagione primaverile e prima dell’inizio della nidificazione.
La nuova casa sembra essere piaciuta alla coppia delle cicogne che “non ha tardato molto a riprendere possesso delle nuova piattaforma”. Entro marzo è prevista la deposizione delle uova e le attività delle cicogne di Monsummano, come quelle della maggior parte dei nidi toscani, saranno monitorate dal Centro di ricerca del Padule di Fucecchio.
