In queste ore in cui tanti ucraini e ucraine stanno vedendo le loro vite andare a pezzi sotto i colpi delle bombe russe sono molti i musicisti che dalla Toscana alzano la loro voce per esprimere la loro solidarietà a questo popolo e dire un forte NO! contro la guerra.
Lorenzo “Jovanotti” Cherubini martedì primo marzo in una lunga diretta su Facebook si è rivolto direttamente ai suoi fan: “Buongiorno ragazzi, siamo qua in questi giorni assurdi a cercare di capirci qualcosa. Oggi è il primo marzo il mese in cui inizia la primavera. C’è una poesia di Neruda che dice che non si può fermare la primavera, lei comunque arriva. Sto lavorando al computer in questa giornata di sole. Condivido il vostro stato d’animo che è anche il mio. Io cerco di tenermi informato, di ascoltare quelli che ne se intendono, di tenermi unito alle persone che amo e sperare che le cose si fermino presto, subito. Come tutti spero che i corridoi umanitari funzionino, che l’accoglienza dei profughi sia pronta e tempestiva. E’ incredibile dopo due anni e mezzo di pandemia ritrovarci con una guerra nel cuore dell’Europa. Mi sembra una follia l’idea che oggi si bombardino dei civili, che si uccidano deliberatamente delle persone, che si pianifichi la morte di innocenti per cause politiche.”
Il tenore Andrea Bocelli ricordando le parole e il pensiero di uno dei più grandi sindaci di Firenze Giorgio La Pira ha rivolto una preghiera dalla sua pagina Facebook per tutte le persone che in questo momento stanno soffrendo a causa della guerra.
“Preghiamo per ogni donna e uomo – ha scritto Bocelli – Per i piccoli e i vecchi, per i loro figli, per le speranze che nutrono, per i loro sogni. Dietro ogni bandiera di qualsiasi forma o colore, c’è sempre sacralità, meraviglia e miracolo di una vita. Sono sicuro che la stragrande maggioranza di noi vuole la pace, non la violenza, e che tutti possano vivere una vita dignitosa e raggiungere il loro pieno potenziale. Ogni conflitto è un tragico incidente intellettuale, mentre la pace è la cosa più dignitosa e naturale a cui l’umanità può mirare. Preghiamo affinché il coraggio (dal latino cor-habeo, “avere un cuore”) e la lucidità sbocciano in tutti i nostri cuori, alla costante ricerca della bontà e guidati dalle virtù della forza d’animo, come ci ricorda Platone. Preghiamo e cerchiamo la pace con tutte le nostre forze.”
Il messaggio di Andrea Bocelli
Mercoledì 9 marzo si esibiranno insieme al Teatro comunale di Pietrasanta artisti di sei diverse nazioni, tra cui Russia e Ucraina per diffondere un segnale di pace attraverso la musica. All’invito della Fondazione Versiliana hanno risposto artisti di straordinaria levatura, tra cui il soprano ucraino Oksana Dyka, il tenore russo Vladimir Reutov, il tenore franco-tunisino Amadi Lagha, la cantante e musicista ucraina Eka, i soprani italiani Alida Berti e Francesca Maionchi, il baritono Sergio Bologna, il violinista belga Michael Guttman, la violoncellista cinese Jing Zhao, e poi ancora il clarinettista Ioan Bodnarciuc, il sassofonista Gigi Pellegrini e i pianisti Ugo Bongianni e Cesare Goretta.
Il cantante inglese Sting (che ormai da anni vive in Toscana) ha scelto di utilizzare il suo profilo Instagram per inviare un messaggio di pace e di solidarietà al popolo ucraino e un forte NO alla guerra. Sting è tornato ad eseguire la canzone ‘Russians’ uno dei brani più noti dell’artista britannico e da sempre, da quando fu diffuso per la prima volta 36 anni fa, considerato un inno contro la guerra.
Francesco Gabbani che 5 anni fa, dopo aver vinto il Festival di Sanremo, volò in Ucraina per rappresentare l’Italia all’Eurovision oggi scrive così: “A maggio 2017 mi trovavo a Kiev per l’Eurovision Song Contest con Occidentali’s Karma. Mai come adesso le parole ‘L’evoluzione inciampa’ mi sembrano attuali. Ho cantato la pace e la canterò ancora. Sono per la pace sempre e comunque”.
Era il giugno del 1999 quando Jovanotti, Luciano Ligabue e Piero Pelù fecero sentire la loro voce con “Il mio nome è mai più”, singolo realizzato contro le guerre nel mondo durante il conflitto nel Kosovo che ha coinvolto anche la NATO, durato tanti anni, dal 1991 al 2001. I proventi di questa canzone furono donati integralmente a Emergency, l’associazione umanitaria dell’indimenticabile Gino Strada.
Parole che sono quanto mai attuali, oggi Piero Pelù dalla sua pagina facebook e anche in televisione a Propaganda Live condanna duramente chi lavora per la guerra e non per la pace: “La cultura della Pace si mobilita nel mondo ed eroicamente anche nella Russia del dittatore criminale. A loro, a Navalny e alle centinaia di vittime dell’assassino Putin va tutto il mio pensiero e la mia vicinanza.”
Poi pubblicando la foto di un bambino che fa ‘pipì’ sopra a un carro armato aggiunge: “Ecco a cosa servono i carri armati. Massima solidarietà e vicinanza ai pacifisti russi che sfidano la repressione dell’imperialismo putiniano. La pace è l’unica vittoria!”
Dal loro profilo twitter i La Rappresentante di Lista lanciano una proposta concreta per aiutare l’Ucraina:
Irene Grandi ha pubblicato una foto in mezzo agli ulivi toscani simbolo di pace e si è espressa così: “Buongiorno! Oggi passeggio in giardino, per respirare e ricaricarmi. L’ulivo è un simbolo di pace ed è quello a cui sto pensando in queste ore di grave crisi… spero che queste prime trattative portino velocemente alla fine del conflitto.”
Molto dure le parole del cantautore livornese Bobo Rondelli che sul suo account Instagram scrive “La patria è solo un concetto bugiardo che non ha nessun senso, esistono solo i ricchissimi e i sempre più poveri. Sventolate le vostre finte bandiere ed io vi mando affanculo, presidenti, dittatori, o cosa rappresentate, burattini penosi in mano a poteri occulti per generare paura…il vostro modo di renderci pecore!” e poi aggiunge “Ma quale guerra! Cambiate parola spiaccicamento di popolazioni inermi è la parola più esatta, il risultato dell’esito è già scontato!”
Il gruppo livornese dei The Zen Circus non scrive nulla ma si limita a pubblicare una delle loro canzoni più famose: “La terza guerra mondiale”.