La Regione Toscana annuncia la propria adesione al bando del MiTE per la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde nelle aree industriali dismesse nell’ambito della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il bando nazionale prevede una dote di 500 milioni di euro che verrà ripartita tra le regioni che ne hanno fatto richiesta, tra cui la Toscana.
Nuove opportunità di sviluppo
“Vogliamo vivere da protagonisti gli interventi del Pnrr”
“Si tratta di una sfida di portata storica, quella della transizione energetica” dichiara il presidente della Regione, Eugenio Giani. “E l’idrogeno offre prospettive di estremo interesse a cui guardiamo con convinzione. Il nostro territorio offre molte opportunità per lo sviluppo della tecnologia di produzione e del suo impiego, in particolare nelle attività cosiddette energivore, come la siderurgia, la chimica, il cartario e il manifatturiero, senza dimenticare il sistema delle infrastrutture portuali, della logistica nonché la mobilità ferroviaria e su gomma. La nostra partecipazione all’avviso del MiTE è l’ennesima dimostrazione della voglia di vivere da protagonisti gli interventi del Pnrr, e su questo fronte lo dobbiamo fare ancora di più oggi visti anche i costi energetici che mettono in difficoltà il sistema produttivo regionale”.
Idee e progetti
“Anche sull’idrogeno la Toscana fa squadra” commenta l’assessora all’ambiente, Monia Monni. “Lo dimostrano i numerosi incontri del tavolo regionale coordinato dalla Presidenza che ha visto la partecipazione di oltre 200 soggetti, da cui sono già pervenuti più di 80 contributi con possibili idee progettuali da sviluppare. Aderiamo al bando sulle aree dismesse certi che qui ci sono le condizioni per lo sviluppo di questa tecnologia. La produzione di energia da fonti rinnovabili non è rinviabile se vogliamo affrontare con serietà e concretezza la sfida dei cambiamenti climatici. Si tratta di una scelta che dobbiamo fare oggi per costruire un futuro sostenibile per le generazioni future”.