Ambiente/

La tutela dell’ambiente è uno dei principi fondamentali dello Stato Italiano

Con la modifica alla Costituzione approvata a maggioranza qualificata la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi diventano principi fondanti. Modificato anche l’art.41: “L’iniziativa economica non può svolgersi in modo da creare danno alla salute, all’ambiente”

La tutela dell’ambiente è entrata in Costituzione. Dopo un iter durato anni, con le modifiche alla Carta fondante della nostra Repubblica la tutela della Natura è adesso uno dei principi fondamentali dello Stato Italiano.

Una svolta epocale, l’hanno definta in molti. E forse per la prima volta, la nostra Costituzione non fa che prendere atto di una sensibilità già diffusa nella società, inziata dal basso, nelle menti e invocato sui manifesti e sui cartelloni colorati tenuti in mano dai giovani di tutto il mondo che per primi hanno sentito l’urgenza di essere parte attiva nella tutela del pianeta. Loro prima dei Governi hanno manifestato il loro attaccamento al pianeta che abitano.

I padri costituenti nel 1948 d’altronde avevano altro tipo di urgenze. Nell’Italia da ricostruire del post guerra l’ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi non rientravamo plausibilmente tra queste, si limitarono – per così dire – a sancire per iscritto sulla Carta il principio della tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico nazionale. Da oggi quell’articolo, il numero 9, è modificato come segue: La Repubblica […] tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Fondamentale il richiamo alle future generazioni: a loro il merito, per loro l’impegno attuale per un futuro più sostenibile, a loro anche il compito di portare avanti questo dovere, da oggi, sancito dalla Costituzione.

Un passaggio che in qualche modo aveva già anticipato il Presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento immaginando e auspicandosi l’Italia del dopo pandemia, un’Italia impegnata nella difesa dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole delle responsabilità nei confronti delle future generazioni.

“Questo voto sancisce che la salute e l’ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana”, si legge nel commento del Ministero della Transizione ecologica.

La modifica alla Costituzione, nel suoi vari passaggi tra Camera e Senato, è stata approvata con maggioranza qualificata, entra quindi in vigore senza bisogno di referendum.

L’altra modifica della Carta riguarda l’articolo 41 , d’ora in poi declinato come segue: L’iniziativa economica “non può svolgersi in modo da creare danno alla salute, all’ambiente , alla sicurezza, libertà, e dignità umana”.

Anche in questo caso, un passaggio fondamentale: crescita economica e tutela ambientale diventano due facce della stessa medaglia. L’una non può avvenire a discapito dell’altra. La strada dopotutto è segnata anche dalle linee di indirizzo indicate dalle missioni che il Pnrr intende realizzare, ponendosi come obiettivo uno sviluppo sostenibile del Paese.

I più popolari su intoscana