Nuovo passo in avanti per la realizzazione del Textile Hub a Prato e rafforzare così l’impegno del distretto del tessile più grande d’Europa nell’economia circolare e nel riciclo. Il Comune di Prato ha infatti sottoscritto un protocollo d’intesa con Alia, Gida, Next Technology Tecnotessile, Confindustria, Confartigianato, CNA, Camera di Commercio e sindacati Cgil, Csl e Uil per partecipare ai bandi del Ministero della Transizione Ecologica e accedere ai fondi del PNRR con progetti dedicati al riciclo del tessile.
Nello specifico sono due i progetti: l’Hub per il riciclo dei rifiuti tessili e l’essiccatore dei fanghi che vanno ad aggiungersi ad una lista di 24 progetti contenuti nel documento di indirizzo “Next Generation Prato“, con il quale il Comune di Prato e tutti gli attori del tessuto economico produttivo della città puntano a cogliere le opportunità di sviluppo che si presentano grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Prato è da sempre la città del tessile e la città dell’economia circolare – afferma il sindaco Matteo Biffoni – La cernita e il riciclo degli stracci è origine del distretto e ne è il futuro. Quello che abbiamo sempre fatto è oggi una delle priorità dell’agenda europea ed è per Prato la strada dello sviluppo, con più lavoro e occupazione. La realizzazione dell’hub tessile è per il distretto fondamentale e lo dimostra l’unità di intenti di tutte le anime, dalle istituzioni agli imprenditori ai sindacati“.
Hub del riciclo del tessile
Alia Servizi Ambientali andrà a realizzare il nuovo impianto di selezione dei rifiuti tessili in via di Baciacavallo a Prato, su un terreno di proprietà dell’amministrazione comunale. Il nuovo impianto di selezione punta alla realizzazione di un Textile Hub che vede coinvolti, insieme al Comune di Prato ed Alia, Confindustria Toscana Nord, Confartigianato, CNA e Next Technology Tecnotessile, con l’obiettivo comune di incrementare il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti tessili trattati. Come riporta il documento strategico Next Generation Prato, l’obiettivo è insediare a Prato il principale hub tessile nazionale e consolidare il ruolo del distretto pratese come polo tecnologico e operativo del riciclo tessile a livello europeo.
Grazie a questo impianto sarà possibile selezionare i rifiuti tessili pre e post consumo, garantendo nel primo caso di trattare circa la metà dei rifiuti prodotti dal distretto tessile (14.000 tonnellate annue) mentre per il post consumo potrà selezionare l’intero futuro fabbisogno della regione Toscana (20.000 t/anno considerato l’obbligo di raccolta differenziata dal 2022).
La tecnologia proposta è tra le più innovative sul mercato europeo e si caratterizza per l’utilizzo di sensori ottici NIR (Near infrared) capaci di riconoscere e differenziare i tessuti per tipologia di fibra tessile e colore, con una potenzialità di trattamento di 4 tonnellate l’ora. L’impianto sarà, naturalmente, caratterizzato da un bassissimo impatto per tutte le componenti ambientali.
Polo di essiccamento dei fanghi trattati
Ridurre il volume dei fanghi trattati, a beneficio dell’impatto ambientale e dei costi sostenuti per lo smaltimento. Con questi obiettivi Gida, gestore dell’impianto di depurazione delle acque civili ed industriali dal 1981, candida il progetto già esistente, e in una fase di progettazione esecutiva, del nuovo polo di essiccamento per i fondi che verranno messi a disposizione dal PNRR.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di essiccamento termico dei fanghi di depurazione, con lo scopo di ridurre del 70% il volume dei fanghi da inviare ad appositi impianti terzi per lo smaltimento. Grazie al nuovo essiccatore, che avrà una capacità di trattamento di circa 10mila tonnellate, infatti, i fanghi non saranno più “semplicemente” disidratati, come avviene attualmente: di conseguenza i costi complessivi di gestione saranno più contenuti, e il prodotto finale da inviare a smaltimento (le 2800 tonnellate di fango essiccato rimaste dopo il processo) sarà più stabile e meno impattante dal punto di vista odorigeno.
Il polo di essiccamento, che verrà realizzato all’interno dell’impianto di depurazione di Baciacavallo, risulterà autonomo dal punto di vista energetico, grazie alla realizzazione di un sistema di cogenerazione a gas naturale effettuato con due apparecchi per la produzione di energia elettrica e termica.
Il quadro economico complessivo dei lavori è pari a circa 8 milioni di euro. Per completarli, secondo le prime stime, servirà non meno di un anno e mezzo (490 giorni).