Drusilla Foer ha trionfato, nella terza serata del Festival di Sanremo si è letteralmente “mangiata” il palco dell’Ariston e ha conquistato il cuore di tutti gli italiani.
Il suo talento, la sua eleganza, la sua classe, la sua ironia e soprattutto la sua intelligenza hanno vinto, tanto che c’è già chi chiede a gran voce che sia la show girl toscana a presentare la prossima edizione della manifestazione canora.
A Sanremo non si era mai vista una ospite così. Fin dai primi istanti gli spettatori hanno capito che la “musica” era cambiata. La conduttrice ha fatto il suo ingresso all’Ariston e ha accennato un brano, ma Amadeus l’ha bloccata subito.
“Senta, coso: come si chiama? Amedeo? Se ne vada oppure mi chiami il direttore artistico!”. Peccato che sia lo stesso Amadeus… “Cosa dovrei fare? Devo presentare il festival tutto il tempo accanto a lei fino alla fine? Ma è un inferno! Lei è pazzo, lei mi fa fare la valletta!”, ha commentato Drusilla.
Se l’avessi saputo mi sarei messa qualcosa di più scosciato, ho anche un bel koala tatuato”. Poi si è rivolta al direttore di Rai1 seduto in platea: “Coletta, lei non può fare nulla, nemmeno se le dò dei bacini?”.
Drusilla nei panni di Zorro
Indimenticabile anche il momento in cui Drusilla nei panni di Zorro è saltata sul palco dell’Ariston sguainando un fioretto: “Ho pensato a qualcosa di eccentrico, per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo en travesti, sicché mi sono travestita”, ha spiegato ad Amadeus stupito nel vederla entrare sul palco così.
“Che fa, si spoglia completamente?”, ha chiesto poi il conduttore mentre Drusilla si stava togliendo i baffi. “Farei delle grandi sorprese”, ha risposto con grande ironia.
Drusilla e Iva Zanicchi
Il momento più “pruriginoso” del festival è certamente lo scambio di battute al vetriolo tra Drusilla e Iva Zanicchi che guida stabilmente i trending topic di Twitter.
“Quanto sei alta!”, ha detto la cantante rivolta a Drusilla. La replica: “Più di te”. Iva: “Hai anche altre cose più di me”. E la Foer: “Tante cose. Sono colta”.
Il monologo di Drusilla: “Abbracciamo la nostra unicità”
Il momento più commovente della serata è stato il lungo monologo che Drusilla Foer ha dedicato al tema dell’unicità, arrivato però in tarda serata.
“Diversità non mi piace come parola. Mi piace unicità”. – ha detto – “Per comprendere e accettare la propria unicità, bisogna capire come è composta e di cosa è fatta. Siamo fatti di cose belle: ambizioni, valori, convinzioni, talenti. Ma i talenti vanno allenati, seguiti. Le proprie convinzioni richiedono responsabilità, bisogna avere cura delle proprie forze. Immaginate quali dolori vanno affrontati, quale paure vanno esorcizzate, le fragilità vanno accudite”.
Tentiamo l’atto più rivoluzionario: l’ascolto. Ascoltiamoci, confrontiamoci gentilmente, accogliamo il dubbio
“Non è facile entrare in contatto con la propria unicità. Come si fa a tenere insieme tutte le cose che ci compongono? Si prendono per mano tutte le cose che ci abitano e si portano in alto, si sollevano insieme a noi nella purezza dell’aria, nella libertà del vento. In un grande abbraccio innamorato, urliamo ‘che bellezza: tutte queste cose sono io’. Sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità e a quel punto sarà più probabile aprirsi all’unicità dell’altro.”
“Io sono una persona molto fortunata ad essere qui, ma vi chiedo un altro regalo – ha concluso – Date un senso alla mia presenza su questo palco, tentiamo l’atto più rivoluzionario: l’ascolto. Ascoltiamoci, confrontiamoci gentilmente, accogliamo il dubbio, anche per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo convenzioni. Liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità”.