Ormai non si parla di altro: Drusilla Foer, la “nostra” Drusilla Foer co-condurrà il Festival di Sanremo al fianco di Amadeus.
Manca poco ma dovremo aspettare fino a giovedì 3 febbraio per vederla calcare il palco dell’Ariston vero e proprio tempio della musica italiana.
Intanto la divina si è già fatta scappare qualche “anticipazione” su come ha reagito all’invito di Amadeus durante “Parola di Dru”, l’appuntamento settimanale di madame Drusilla Foer all’interno di “Facciamo finta che”, il programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri in onda su R101.
“C’è stata tanta ovazione, tanta alleanza da parte del pubblico, non credevo così tanto. C’è molto entusiasmo, sono molto contenta, ho saputo poi dal TG delle 20:30 che sarò coconduttrice. Io pensavo di essere una semplice anziana valletta” ha raccontato la star toscana.
“È un palco che coinvolge emotivamente, un po’ come i mondiali, perché noi siamo una nazione che ha bisogno di sentirsi aggregata da qualcosa, da un avvenimento, dallo sport, fa piacere sentirsi parte di una nazione che in fondo è nata recentemente” ha aggiunto.
La telefonata con Amadeus
Alla domanda di Carlotta Quadri “Quando è arrivata la telefonata?”, Drusilla ha risposto: “Io ero a una visita guidata di palazzo Medici Riccardi fatta da un mio amico storico dell’arte molto bravo e avevo messo il cellulare abbassato. Poi io me ne sono scordato. Dopo tre ore trovo un messaggio ‘Sono Amadeus, ti dispiace se ti chiamo?‘. L’ho chiamato, mi sono scusata e ci siamo visti per un appuntamento. Abbiamo riso un sacco, ci siamo messi d’accordo più o meno sul tipo di approccio della serata, lui era divertito. Poi abbiamo fatto lo shooting complicatissimo con le altre mie colleghe di serata; ero vicina di camerino di Ornella Muti che è una donna deliziosa, simpatica, gentile, educata, poi ho riso molto con Sabrina Ferilli; le due ragazze sono deliziose. È stato tutto piacevole. Spero che quella fosse una prova generale della piacevolezza delle serate”.
Gli abiti per Sanremo
A proposito dei vestiti che indosserà, “Mi farò fare un paio di vestitini un po’ così e per il resto indosserò quelli che già ho. Con molto dispiacere ho detto di no ad alcuni brand che ammiro e che mi hanno cercata, ma penso che dobbiamo far passare il segnale che l’economia italiana deve ripartire dal basso, dalle sartorie, dagli atelier piccoli e quindi io dalla mia sarta di Firenze mi sono fatta fare due vestiti, oltre a tre che già ho e che forse sono stati già visti. È giusto che la gente veda che le persone si rimettono le cose”.
Il movimento Lgbtq+
Nell’intervista a Alessandra Paolini su D di Repubblica che le chiedeva la sua posizione sull’affossamento del Del Zan Dru ha risposto così: “Premessa: io non voglio convincere nessuno. Non mi piace persuadere, ma ispirare. Detto ciò, se la mia vena nave può servire alla causa lgbtq+ ne sono felice. Ma vorrei essere la paladina anche delle donne maltrattate, e di tutte le persone per qualsiasi motivo tenute ai margini”.
Drusilla e i Maneskin
Al giornalista Gaspare Baglio che l’ha intervistata per il magazine Rolling Stone Italia ha dichiarato: “Sarò forse ovvia, ma quando Patty Pravo è apparsa con quell’abito di Versace, vestita orientale, per cantare quella canzone sublime che era Bambola… Credo che quella partecipazione sia stata uno dei momenti più incantevoli dal punto di vista della rappresentazione del Festival. Mi piace quando non si porta solo musica, ma anche un’idea. Poi ci sono tante canzoni che ho amato, come Vacanze romane dei Matia Bazar. E l’anno scorso io pazza del gruppo glam rock Måneskin: fighi, bravi, talentuosi, si divertono, sudano, si baciano, tutto quello che mi piace nella vita. E poi ringhiano. Sono conquistata che i giovani si mettano addosso tutine d’oro e ci raccontino una storia. Mi piacciono Achille Lauro e coloro che cercano di sgretolare questa situazione stagnante, un po’ faticata, di un mondo che gira con stanchezza.”