A pochi giorni dalla notizia del bambino di Venturina Terme (provincia di Livorno) insultato e preso a calci e sputi da due compagne di scuola perché ebreo il Giorno della Memoria appare sempre più necessario.
Il 27 gennaio 2022 come ogni anno la Regione Toscana ha ricordato con una giornata di interventi in diretta streaming dal cinema teatro La Compagnia di Firenze la chiusura del campo di concentramento di Auschwitz e tutte le vittime dell’Olocausto. All’evento si sono collegate centinaia di scuole da tutta la Toscana.
Alessandra Nardini assessora della Regione Toscana a Istruzione, Formazione Professionale, Università e Ricerca, Impiego, Relazioni Internazionali e Politiche di Genere ha dichiarato: “Oggi è una giornata importante per non dimenticare, per tenere viva la cultura della memoria. La memoria è il vaccino più potente ce più efficace he abbiamo contro il riemergere di rigurgiti nazifascisti a cui purtroppo ancora oggi assistiamo in Europa, nel mondo e persino nei nostri territori. Voglio approfittarne per mandare da qua un abbraccio al bambino che è stato aggredito e insultato a Campiglia marittima. Stasera sarò con il presidente Giani alla fiaccolata che è stata organizzata per dire con forza che la Toscana è una terra accogliente, solidale, una terra aperta, plurale e inclusiva che non accetta discriminazioni e violenze e non accetta di poter tornare agli anni più bui e vergognosi della nostra storia recente. Il nostro paese ha visto la vergogna delle leggi razziali quindi sappiamo bene come vogliamo costruire il futuro. Il futuro deve essere diverso da quegli anni bui e vergognosi e per fare questo, abbiamo il dovere di conoscere la storia perché la storia non si può negare.”
Ebrei, bambini, donne, uomini, omosessuali, disabili, rom, sinti furono deportati, uccisi nei campi di sterminio. Ed è grazie alla voce dei superstiti, alla loro testimonianza diretta che oggi possiamo cercare di comprendere cosa è successo, come si è arrivati a costruire i campi di concentramento.
Bernard Dika consigliere per le politiche giovanili della Regione Toscana ha dichiarato: “Ancora oggi ci sono tanti bambini che soffrono, noi stiamo ospitando in Toscana Mustafà un bambino che ha sofferto a causa della guerra del gas che è stato usato. Il padre ha delle mutilazioni nel suo corpo, ha perso un arto perché una bomba è cascata vicino a casa sua, ed è successo in Siria, nel Mediterraneo, nel nostro mare. Ancora oggi ci sono tante persone che soffrono ingiustamente e sono innocenti. Ecco perché la memoria non riguarda solo il passato, ecco perché oggi non ricordiamo solo quei milioni di persone uccise ingiustamente ma siamo qui per ribadire che non devono più morire persone a causa di guerre. Io spero che la mia generazione sia capace di costruire un mondo in cui i conflitti non si risolvono solo con gli eserciti”.
Nella giornata al cinema La Compagnia si sono così potuti ascoltare i racconti di Marcello Martini staffetta partigiana deportato a Mathausen a soli 14 anni, Vera Michelin Salomon antifascista della resistenza imprigionata nel carcere nazista di Aichach in Germania, Edith Bruck ebrea ungherese deportata a 13 anni con la famiglia a Auschwitz, Kitty Braun Falaschi deportata a Ravensbruck e poi a Bergen Balsen, le sorelle Andra e Tatiana Bucci deportate ad Auschwitz e Vera Vigevani Jarach esule in Argentina a causa delle leggi antisemite italiane che ha chiuso il meeting rivolgendosi con un appello ai giovani e alle giovani in ascolto: mai più l’odio e mai più il silenzio.
“Ho fiducia nel futuro – ha detto Vera Vigevani Jarach – perchè ogni volta che sono a contatto con i ragazzi e le ragazze, io capisco, vedo e sento direttamente l’impegno dei giovani, non sono affatto ignari, non sono indifferenti, sono tutto il contrario. Vorrebbero che queste storie non accadessero mai più. Questo mi fa sperare ed essere meno pessimista.”
A chiusura del Giorno della memoria che ha visto moltissime interviste, momenti musicali, video e testimonianze anche il video-messaggio del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani impegnato in questi giorni a Roma per l’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica che ha dichiarato: “Noi vogliamo che lo spirito profondo del 27 gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz, sia vissuto ogni giorno e soprattutto che i nostri giovani, le future generazioni, coloro che sono il presente e il futuro della nostra Italia e della nostra Toscana abbiano ben presente ciò che è accaduto e siano loro a trasmettere generazione dopo generazione quell’immunità da dittature e discriminazioni di cui vogliamo essere profondamente convinti e orgogliosi”.
Il presidente ha concluso rivolgendosi alle ragazze e ai ragazzi: “Lo studio, il senso della memoria, la coscienza di quello che è accaduto vi porti a essere sempre consapevoli della degenerazione a cui si arrivò con ideologie totalitarie come nazismo e fascismo”. “Voi sarete per anni gli interpreti più autentici di una Toscana che, sin dal suo simbolo, il Pegaso ereditato dal Comitato toscano di Liberazione, crede nella libertà, nella democrazia, nella giustizia sociale e condanna ogni forma di discriminazione, gli stessi valori cardine sui quali la nostra Repubblica e la nostra democrazia si fondano attraverso la Costituzione di cui vi invito a essere interpreti attivi”.